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Nomadi al Barfly di Ancona nella giornata della memoria

| ANCONA - Meeting di culture e provenienze

di Simone Menin

nomadi ancona


Ieri sera il Barfly di Ancona sud era tutto per i Nomadi. L’antico gruppo storicamente guidato da Augusto Daolio ha approdato alla città dorica proprio nella giornata della memoria.

“27 Gennaio: giornata della memoria, dimenticare è reato”. Lo diceva un cartellone scritto dal fans club in prima fila. Dialetti meridionali e settentrionali che si incrociano sotto il palco della discoteca anconetana. Come sempre e come tutte le grandi città del centro, ieri Ancona si è dimostrata in grado di fungere da città ombelico d’Italia accogliendo sia il sud che il nord.

Si è festeggiato durante il concerto con manciate di coriandoli gettati nell’aria dai presenti delle prime file durante le canzoni per “attualizzare” il concerto non solo con la giornata della memoria ma anche con la fattività del periodo di carnevale al quale stiamo per andare incontro.

All’entrata sono state registrate all’incirca 750 presenze e le persone che si davano alla calca spinte dalla passione per il gruppo nomade erano, come da sempre è successo, un melting pot di culture e di persone differenti che davanti al palco si ritrovano solo per chiedere al gruppo di cantare le canzoni storiche come “auschwitz”, “lontano” o altre che comunque fanno tornare alla mente le serate di tanti anni fa assieme al defunto poeta e pittore vagante fondatore della loro carovana.

Anche questa volta al concerto non sono mancati messaggi sociali come le donazioni di materiale didattico per i bambini poveri, e, inmancabili, le bottiglie di vino per Cico Falzone ma forse la serata è stata davvero particolare per il nomade Sergio Reggioli che si è sentito un pò come fra le pareti di casa vista la sua provenienza portorecanatese.

28/01/2007





        
  



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