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Gocce di verità: una lieta e due amare.

Ascoli Piceno | Lettera al Presidente Giorgio Napoletano.

di Giuseppe Orsini*


Presidente Giorgio Napoletano.
Più di una volta ho espresso le perplessità sulla rappresentatività di Giorgio Napoletano come Presidente della Repubblica. Motivo: aver applaudito (a 31 anni) la “Gloriosa Armata Rossa” che a novembre del 1956 invase Budapest, sparando sui Partigiani magiari guidati da Imre Nagy.
E’ vero che qualche mese fa Giorgio Napoletano ha reso omaggio alla tomba di Nagy giustiziato dai russi nel 1958. Ma nel 1956 applaudì al fianco di Palmiro Togliatti.
Ed ora, nel Giorno della Memoria, il Presidente ha detto: «Sulle foibe siamo stati ciechi per ideologia».

Bene, rendo onore al coraggio di un Comunista che certifica una tremenda realtà storica (dal 1943 al 1946) troppe volte negata.
E’ ora di scrivere la Storia con la S maiuscola come si tenta di fare da qualche anno.
Vedi “La grande bugia” di Giampaolo Panza, troppo spesso rozzamente boicottato.

Il calcio ha riaperto i battenti. Ma . . .
Stadio Olimpico di Roma.
Bruttissimo segno quel dileggio verso le Forze dell’Ordine avvenuto allo stadio Olimpico di Roma durante il minuto di silenzio in memoria del poliziotto Filippo Reciti.
Certo, erano solo un centinaio di persone, disapprovate da tutti gli altri tifosi presenti all’Olimpico. Ma il fatto rimane ed è tristemente significativo.

Stadio San Siro – Giuseppe Meazza di Milano.
Sono un milanista storico, dal tempo del mitico svedese Gre-No-Li (Gren, Nordhal e Liedholm). Con essi, il Milan vinse lo scudetto nel 1951 e nel 1955. Nel Milan poi giocarono Sani, Schiaffino, Maldini (Cesare), Trapattoni, Rivera, Baresi e Maldini (Paolo).
Bene, questo Milan, presieduto da oltre venti anni da Silvio Berlusconi, ha fatto una magra figura e me ne dispiace.

La vicenda è nota. Il Milan doveva giocare a “porte chiuse”. Naturalmente anche l’Inter.
Poi, con uno “scatto di reni”, Adriano Galliani, Vice Presidente del Milan, ha fatto in modo che tutto (o quasi) si sistemasse in un giorno e mezzo per consentire agli abbonati di assistere alla vittoria del Milan sul Livorno ed all’esordio di Ronaldo.
Resta il fatto che, pur sapendo da tempo di dover adeguare San Siro, non lo hanno fatto a tempo debito. Sono intervenuti, ed in modo inadeguato, a tempo scaduto.
Certo, San Siro è del Comune di Milano.
Certo, ci gioca anche l’Inter di Massimo Moratti.
Ma il mio Milan ed i suoi massimi dirigenti potevano e dovevano provvedere per tempo.
L’operosità meneghina e l’immagine del Milan non hanno brillato.

*segretarionazionale@movimentoelia.org

14/02/2007





        
  



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