Maschio e femmina li creò
| TERAMO - Non possumus. Forza Italia, pur essendo un Partito laico e non confessionale, di laici e credenti, non può che aderire allinvito dei Vescovi Italiani nel dire NO AI PACS.
La conformazione fisiologica del genere umano, la sua suddivisione sessuale, la dicotomia in maschi e femmine indica chiaramente, senza ombra di dubbio, la modalità del perpetuarsi del genere umano.
Tale modalità è l'accoppiamento tra individui di sesso diverso, che, secondo tempi invariati, produce un nuovo individuo, un “piccolo d'uomo”. E il piccolo d'uomo, rispetto ai piccoli di animali, ha un carattere particolare, dal momento che, come ha notato Plinio il Vecchio, è capace di fare una sola cosa: piangere (Storia naturale, l. VII. 1). Un bambino che piange con genitori dello stesso sesso, che tipo di futuro potrebbe avere nella società italiana?
Da questa considerazione sperimentale, da questa osservazione si può e si deve partire per impostare in modo corretto il problema della profonda differenza tra chi desidera, come Forza Italia, aiutare la “famiglia naturale” fondata sul Matrimonio e chi, invece, vuole stravolgere deliberatamente le fondamenta della nostra società ed umanità, in nome del falso progresso “zapateriano”, favorendo altri tipi di affetti che “unioni” non possono essere proprio perché instabili, incerti e non naturali.
Il neonato, uomo o donna che sia, futuro cittadino/a italiano ed europeo, è frutto di un accoppiamento che - di suo - potrebbe anche essere “more pecudum”, cioè animalesco, occasionale e dettato da motivazioni meno che nobili ma naturali.
Attualmente in diversi modi, peraltro subdoli, si mette in discussione l’unicità della fisionomia naturale del matrimonio, in cui l’uomo e la donna possono realizzare un’autentica comunione (unione perfetta) di persone, aperta alla trasmissione della vita, che cooperano così alla generazione di nuovi esseri umani, e si tenta di confonderla a livello della vita socio-politica e giuridica statuale con altri tipi di unioni basate su un “amore” debole o deviato.
Le parole del Magistero della Chiesa, specialmente dopo il Sinodo dei Vescovi su matrimonio e famiglia (1980) e la pubblicazione dall’esortazione apostolica “Familiaris consortio”, diventata il punto costante di riferimento soprattutto per i credenti, sollecitano a difendere e proteggere i valori del matrimonio e della famiglia.
Chi si professa cattolico, praticante o meno, non può appoggiare i pacs:
crediamo che esista, per quanti seguiranno “i pifferai” delle sinistre del governo Prodi, un grave problema di coscienza, in quanto la famiglia è tra i valori “non negoziabili”.
Forza Italia non difende una concezione di famiglia "cattolica" o "cristiana", difende la concezione naturale di famiglia, quella che è alla base della nostra civiltà.
Non si tratta, dunque, di una battaglia confessionale, ma del confronto tra due concezioni radicalmente diverse di famiglia, di società e di nazione.
Tale modalità è l'accoppiamento tra individui di sesso diverso, che, secondo tempi invariati, produce un nuovo individuo, un “piccolo d'uomo”. E il piccolo d'uomo, rispetto ai piccoli di animali, ha un carattere particolare, dal momento che, come ha notato Plinio il Vecchio, è capace di fare una sola cosa: piangere (Storia naturale, l. VII. 1). Un bambino che piange con genitori dello stesso sesso, che tipo di futuro potrebbe avere nella società italiana?
Da questa considerazione sperimentale, da questa osservazione si può e si deve partire per impostare in modo corretto il problema della profonda differenza tra chi desidera, come Forza Italia, aiutare la “famiglia naturale” fondata sul Matrimonio e chi, invece, vuole stravolgere deliberatamente le fondamenta della nostra società ed umanità, in nome del falso progresso “zapateriano”, favorendo altri tipi di affetti che “unioni” non possono essere proprio perché instabili, incerti e non naturali.
Il neonato, uomo o donna che sia, futuro cittadino/a italiano ed europeo, è frutto di un accoppiamento che - di suo - potrebbe anche essere “more pecudum”, cioè animalesco, occasionale e dettato da motivazioni meno che nobili ma naturali.
Attualmente in diversi modi, peraltro subdoli, si mette in discussione l’unicità della fisionomia naturale del matrimonio, in cui l’uomo e la donna possono realizzare un’autentica comunione (unione perfetta) di persone, aperta alla trasmissione della vita, che cooperano così alla generazione di nuovi esseri umani, e si tenta di confonderla a livello della vita socio-politica e giuridica statuale con altri tipi di unioni basate su un “amore” debole o deviato.
Le parole del Magistero della Chiesa, specialmente dopo il Sinodo dei Vescovi su matrimonio e famiglia (1980) e la pubblicazione dall’esortazione apostolica “Familiaris consortio”, diventata il punto costante di riferimento soprattutto per i credenti, sollecitano a difendere e proteggere i valori del matrimonio e della famiglia.
Chi si professa cattolico, praticante o meno, non può appoggiare i pacs:
crediamo che esista, per quanti seguiranno “i pifferai” delle sinistre del governo Prodi, un grave problema di coscienza, in quanto la famiglia è tra i valori “non negoziabili”.
Forza Italia non difende una concezione di famiglia "cattolica" o "cristiana", difende la concezione naturale di famiglia, quella che è alla base della nostra civiltà.
Non si tratta, dunque, di una battaglia confessionale, ma del confronto tra due concezioni radicalmente diverse di famiglia, di società e di nazione.
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08/02/2007
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