Botta e risposta nel giro di una giornata tra Sindaco di Fermo e Provincia di Ascoli Piceno, sul tema dell’autorità di ambito Ato e il contenimento delle spese degli enti pubblici.

La provocazione è stata lanciata dal primo cittadino fermano Saturnino Di Ruscio: “A parole si è bravi a dire di ridurre i costi della politica, quando si deve passare al concreto, si combina poco. Il centrosinistra si gira dall’altra parte.
Ho chiesto di ridurre da 11 a 7 i consiglieri dell’Ato, insieme ad una riduzione delle autorità di carica. Peccato che il presidente provinciale Massimo Rossi, che è di Rifondazione, partito che in Regione si batte addirittura per annullare i Cda degli Ato, in questo caso abbia dovuto votare contor le sue idee”.

Immediata la risposta da parte dell’Amministrazione provinciale. “Nell’esprimere soddisfazione per aver visto accolta dall’assemblea la proposta del presidente Rossi di dimezzare le indennità di presidente e vicepresidente e di trasformare in gettone di presenza il compenso dei consiglieri, sottolineiamo che, qualora venissero attuate tali indicazioni, si potrebbe arrivare ad un risparmio di circa il 70% dei costi degli organi di direzione politica dell’Ambito. Il problema sollevato da Di Ruscio appare dunque risolto: il sindaco di Fermo dovrebbe piuttosto spiegare perché, durante i cinque anni di guida di centrodestra dell’ATO, sui quali peraltro resta un giudizio positivo, non ha mai sentito il bisogno di sollevare la questione”.