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Dopo un anno intero di assedio il Trionfo “de Asculaneis Picentibus”

Ascoli Piceno | Ci vollero ben otto legioni romane per conquistare Ascoli.

di Francesco Mannocchi


Alla fine dell’ anno 89 prima di Cristo, il 25 dicembre, Gneo Pompeo detto Strabone in quanto strabico, festeggiava in Campidoglio il Trionfo “de Asculaneis Picentibus”. Tali onori in epoca romana venivano tributati solo per imprese difficili e quando i morti nemici erano almeno cinquemila.

Il console romano oltre agli onori dovette sorbirsi anche feroci critiche da una parte del Senato per la ferocia con la quale infierì verso gli ascolani, ritenuti da sempre fedeli alleati di Roma. Nella sua Storia Romana, Velleio ci racconta che prima dell’assedio di Asculum, ben 75.000 romani e 60.000 piceni si scontrarono atrocemente nelle vicinanze della città. E’ molto probabile che la battaglia si sia svolta nell’immensa pianura alla destra del Tronto, come il nome fosso “Gran Caso” ci ricorda e come testimoniano i proiettili di piombo (ghiande missili), rinvenuti a migliaia durante la costruzione del cavalcavia e del Centro Servizi in contrada Marino del Tronto.

Una pubblicazione scientifica di alcuni anni fa, dubitava del numero di guerrieri partecipanti allo scontro, asserendo che i piceni, già provati dalle ripetute battaglie, difficilmente potevano ancora disporre di tali forze. A me sembra un motivo poco plausibile anche perché, se così fosse, lo stesso doveva valere anche per parte romana, visto che nel primo anno di guerra le avevano prese di santa ragione e in ogni luogo da piceni, marsi e sanniti, da costringerli ad arruolare schiavi e liberti e ad emanare leggi intelligenti (la Lex Julia e la Plautia Papiria), che indebolirono fortemente gli animi di molti socii italici.

Inoltre il Piceno contava all’epoca più di trecentosessantamila abitanti, cinquantamila nella sola Ascoli, non vedo perché non si potesse raggiungere quella cifra potendo contare anche del sostegno di Vestini, Marrucini, Peligni e Frentani. Quel che conta di più è il numero dei romani che parteciparono all’assedio; oggi, grazie a documenti ineccepibili come “il bronzo di Ascoli” e alle inscrizioni sulle ghiande missili possiamo ricostruire un bel pezzetto di quei tragici eventi. La legione romana in origine contava 3.300 soldati, in epoca repubblicana era composta da 4.500 – 5.000 soldati.

A questi andavano aggiunti tutti gli ausiliari come arcieri, frombolieri e cavalleria che spesso raddoppiavano il numero dei soldati effettivi. Nella guerra di Ascoli dell’anno 89 avanti Cristo erano presenti le seguenti legioni romane: la Legio IX (IBERORUM); la Legio XVI (GALLICA) e la Legio XI (PIA FIDELIS?), forse comandate in prima persona dal neo-console Pompeo Strabone che vantava grossi legami con la Spagna e con Fermo (sua città d’origine, dove, dalla quantità di proiettili di piombo con la scritta FIR (firmani) rinvenuti nel fiume Castellano, i frombolieri ai suoi ordini dovevano essere a centinaia.

Le ghiande missili rivelano anche la presenza della Legio IIII (FLAVIA FELIX?); la Legio XV (APOLLINARIS?); la Legio VI (FERRATA?); la Legio XII (FULMINATA?) e la Legio XIII (GEMINA?). Molto dubbia la presenza di una nona legione che potrebbe essere la Legio XX (VLPIA VICTRIX?), ma le lettere fuse dei proiettili rinvenuti non permettono un sicuro abbinamento. Queste legioni erano guidate dai cinque Legati nominati per primi nel famoso Bronzo di Ascoli e cioè LUCIUS GELLIUS, CNAEUS OCTAVIUS, LUCIUS IUNIUS e QUINTUS MINUCIUS, del quinto generale romano, sappiamo solo che il suo cognome terminava con …CIUS (secondo lo storico Konrad Cichorius è riferito a Servius SULPICIUS).

Il Bronzo di Ascoli, una targa di metallo rinvenuta a Roma in tempi diversi (1908 e 1910) è forse il documento più importante pervenutoci quasi integro di epoca repubblicana. In esso sono incisi i nomi dei comandanti partecipanti alla presa della città, vi sono le leggi delle quali molti di essi beneficiarono, l’elenco dei “dona militaria” ossia i regali che ricevettero e infine l’elenco dei nomi indigeni dei cavalieri spagnoli della cosiddetta Turma Salluitana che furono tra i maggiori artefici alla definitiva conquista di Ascoli in età romana.

27/03/2007





        
  



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