Inaugurata la mostra degli Artisti Marchigiani del XX secolo
| ANCONA - Il presidente Spacca: Arte, cultura e creatività nuovo motore di sviluppo della nostra comunità. Minardi: Un tributo legittimo a grandi personalità che con la loro opera contribuiscono a risaltare limmagine della nostra Regione
Presenti il Pres. Spacca, l'ass. Minardi, il sindaco di Ancona Sturani, il curatore della mostra Ginesi, l'ass. cultura comune di Ancona Fontana
È stata inaugurata alla Mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, la mostra: “I grandi marchigiani e l’arte italiana del XX secolo”, reduce da un grande successo di pubblico e di critica a Mosca. Nella sale dell’Accademia dell’arte Russa, l’esposizione - che presenta le opere di 35 artisti marchigiani attivi dal secolo scorso a oggi - è stata vista da oltre 20 mila visitatori.
“La mostra che si inaugura oggi - ha dichiarato Spacca – presenta la parte più intima, l’aspetto più profondo della nostra comunità. Questo evento è un doveroso omaggio al senso del fare dei marchigiani. Nelle Marche laboriosità, arte e creatività si stanno integrando in modo sempre più spinto. Attraverso la mostra la Regione prosegue in tale progetto, perché esprime al meglio la tradizione e le eccellenze artistiche della nostra comunità. La cultura diviene, così, un nuovo motore di promozione e sviluppo delle Marche, capace di integrarsi con la tradizionale vocazione economica della nostra comunità. Cultura ed economia, dunque, come modello da esportare e incoraggiare, per offrire le migliori condizioni di vita alla comunità, rafforzando la nostra identità su scala più ampia. L’esposizione contribuisce a promuovere le Marche anche in una prospettiva culturale e internazionale, valorizzando all’estero le ricche tradizioni e tipicità di questa regione. Il binomio arte e impresa rappresenta un biglietto da visita della nostra comunità particolarmente apprezzato in Italia e nel mondo”.
E' intervenuto l’assessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi il quale ha ricordato che l’esposizione, a Mosca, si è svolta in concomitanza con un altro evento di respiro internazionale: il Mebel, la fiera del mobile.
Un’occasione, come ha avuto modo di sottolineare l’assessore Minardi, “per dare risalto al connubio arte-prodotti marchigiani, conferendo a questi ultimi un valore aggiunto; elemento questo che è compreso anche dai privati, i quali sempre di più decidono di investire in cultura”.
“Non è affatto provincialismo – continua Minardi - organizzare una mostra dedicata agli artisti marchigiani del XX secolo, ma un tributo legittimo a grandi personalità che, con la loro opera, contribuiscono a risaltare l’immagine della nostra regione”.
Dal punto di vista artistico, le Marche sono uno specchio fedele delle principali correnti espressive che hanno percorso l’Europa e l’Italia nel corso del secolo scorso; un paradigma completo, che grandi personalità hanno interpretato e a volte anticipato: dal liberty di Adolfo de Carolis, fino alle produzioni più innovative, come l’arte elettronica o video arte di Mario Sasso; dall’espressionismo di Scipione, di Pericle Fazzini, di Luigi Bartolini, alla poetica surreale di Osvaldo Licini, al Futurismo di Ivo Pannaggi e Umberto Peschi, al ritorno all’ordine di Anselmo Bucci e Quirino Ruggeri, alla Metafisica di Mario Tozzi, al Realismo visionario di Valeriano Trubbiani, all'Astrattismo informale di Edgardo Mannucci, all'astrazione lirica di Walter Valentini e di Eliseo Mattiacci, a quella cosmica di Arnaldo Pomodoro, fino all’Arte Concettuale di Gino De Dominicis, alla rappresentazione neo martiniana di Giuliano Vangi e alla Transavanguardia di Enzo Cucchi
La mostra ha già avuto uno straordinario successo di pubblico e di critica in Russia, con lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è complimentato per la qualità dell’esposizione. A Mosca la mostra - curata da Armando Ginesi e promossa dalla Regione Marche, con la collaborazione della Provincia e del Comune di Ancona e dell'Associazione Marche-Russia - si è tenuta dal 23 novembre 2006 al 13 febbraio 2007 in concomitanza con un altro evento di respiro internazionale: il Mebel, la fiera del mobile.
“La mostra che si inaugura oggi - ha dichiarato Spacca – presenta la parte più intima, l’aspetto più profondo della nostra comunità. Questo evento è un doveroso omaggio al senso del fare dei marchigiani. Nelle Marche laboriosità, arte e creatività si stanno integrando in modo sempre più spinto. Attraverso la mostra la Regione prosegue in tale progetto, perché esprime al meglio la tradizione e le eccellenze artistiche della nostra comunità. La cultura diviene, così, un nuovo motore di promozione e sviluppo delle Marche, capace di integrarsi con la tradizionale vocazione economica della nostra comunità. Cultura ed economia, dunque, come modello da esportare e incoraggiare, per offrire le migliori condizioni di vita alla comunità, rafforzando la nostra identità su scala più ampia. L’esposizione contribuisce a promuovere le Marche anche in una prospettiva culturale e internazionale, valorizzando all’estero le ricche tradizioni e tipicità di questa regione. Il binomio arte e impresa rappresenta un biglietto da visita della nostra comunità particolarmente apprezzato in Italia e nel mondo”.
E' intervenuto l’assessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi il quale ha ricordato che l’esposizione, a Mosca, si è svolta in concomitanza con un altro evento di respiro internazionale: il Mebel, la fiera del mobile.
Un’occasione, come ha avuto modo di sottolineare l’assessore Minardi, “per dare risalto al connubio arte-prodotti marchigiani, conferendo a questi ultimi un valore aggiunto; elemento questo che è compreso anche dai privati, i quali sempre di più decidono di investire in cultura”.
“Non è affatto provincialismo – continua Minardi - organizzare una mostra dedicata agli artisti marchigiani del XX secolo, ma un tributo legittimo a grandi personalità che, con la loro opera, contribuiscono a risaltare l’immagine della nostra regione”.
Dal punto di vista artistico, le Marche sono uno specchio fedele delle principali correnti espressive che hanno percorso l’Europa e l’Italia nel corso del secolo scorso; un paradigma completo, che grandi personalità hanno interpretato e a volte anticipato: dal liberty di Adolfo de Carolis, fino alle produzioni più innovative, come l’arte elettronica o video arte di Mario Sasso; dall’espressionismo di Scipione, di Pericle Fazzini, di Luigi Bartolini, alla poetica surreale di Osvaldo Licini, al Futurismo di Ivo Pannaggi e Umberto Peschi, al ritorno all’ordine di Anselmo Bucci e Quirino Ruggeri, alla Metafisica di Mario Tozzi, al Realismo visionario di Valeriano Trubbiani, all'Astrattismo informale di Edgardo Mannucci, all'astrazione lirica di Walter Valentini e di Eliseo Mattiacci, a quella cosmica di Arnaldo Pomodoro, fino all’Arte Concettuale di Gino De Dominicis, alla rappresentazione neo martiniana di Giuliano Vangi e alla Transavanguardia di Enzo Cucchi
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09/03/2007
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