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Tulli: "Chiudiamo l'esperienza Asur"

Fermo | L'assessore fermano ribadisce la contrarietà all'azienda unica regionale: "Mobilità passiva, nessun risparmio economico, Fermano sempre penalizzato"

di Gianluca Tulli, assessore alla Sanità di Fermo

Basta con l'esperienza ASUR.

L'ideazione del modello ASUR, peraltro paradossale in quanto lo stato decentra in materia di sanità mentre la nostra Regione ha accentrato ogni potere decisionale affidandolo solo a pochi Manager lautamente pagati, infatti le Marche sono la sola Regione Italiana ad aver adottato questa forma sanitaria,  ha prodotto l'obiettivo opposto a quello prefissato. Se la riorganizzazione del sistema aveva come riferimento prioritario la centralità del cittadino, il soddisfacimento dei suoi bisogni di salute e le parole chiare dovevano essere: innovazione, efficienza, soddisfazione del cliente, mantenimento e miglioramento della qualità del servizio nel tempo, tutto questo nel Fermano non è avvenuto. Contrariamente, ha prodotto mobilità passiva e nessun risparmio economico, portando solamente la perdita governativa  da parte delle zone territoriali.

Le lunghe liste di attesa, l'intasamento del Pronto Soccorso non prontamente potenziato e quindi rimasto tale a quando serviva solamente Fermo, il numero di posti letto per acuzie ancora lontano dai 521 prefissati dal piano di riordino sanitario del 2003, la non riqualificazione degli ospedali di polo per le lungodegenze ha fatto si inoltre che i LEA (livelli essenziali assistenza) per i nostri cittadini non siano pari a quelli di altri territori come ad esempio Ancona dove vengono convogliate le maggiori risorse economiche. Il nuovo piano sanitario che la Regione si appresta a deliberare individua i punti critici del sistema ma non da nessuna risposta su come risolverli; anzi per il fermano si profila un ulteriore rischio, quello delle specialistiche sovrazzonali e ciò comporterebbe per Fermo l' impossibilità istituzionale di avere la emodinamica.

Come se non bastasse, la regione ha applicato, grazie alla ultima finanziaria, un ticket di 10 euro sulle ricette per prestazioni ambulatoriali e specialistiche aumentando ulteriormente al cittadino il costo sanitario. Manovra di ulteriore fiscalità sanitaria che anche qui produce effetti paradossali poiché un benestante che ha più di 65 anni è esentato dal pagamento del ticket mentre una famiglia con un reddito medio-basso continuerà a pagare, oltre a non favorire certamente la prevenzione un obiettivo che si prefissa il PSR. L'iniziativa da parte di associazioni cittadine come Gli Amici del Cuore di raccogliere firme per abrogare la legge n.13 del giugno 2003 che ha fatto nascere il modello ASUR, è la naturale conseguenza di quanto denunciato da troppo tempo e non si può non condividere.

24/04/2007





        
  



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