Discarica comunale La Torre
Teramo | Il coordinatore comunale della lista civica Roberto Canzio annuncia la svolta. Ripristinare la norma che prevedeva la possibilità di ampliare la discarica La Torre.
di Nicola Facciolini
Arriva la svolta per la discarica comunale "La Torre" del Corsu che potrebbe riarpire i battenti entro pochi mesi. Il coordinatore comunale della lista civica Roberto Canzio, come anticipato nei giorni scorsi, annuncia la conclusione dello studio sulla questione della cancellazione della parola "ampliamento" tra gli interventi consentiti in materia di infrastrutture pubbliche dalle norme del Piano di Assetto Idrogeologico.
"Intendiamo portare a conoscenza dei cittadini teramani quanto segue: abbiamo più volte richiesto - come tutti hanno potuto verificare - al Presidente della Provincia di Teramo D'Agostino che costituisce il "nostro" rappresentante territoriale all'interno del Comitato Istituzionale, organo avente il "potere" di deliberare in materia, se fosse stata eseguita la procedura necessaria prevista per l'ipotesi di modifiche essenziali alle norme del Piano P.A.I., e - come tutti hanno potuto verificare - non abbiamo ricevuto nessuna risposta in merito, per cui siamo costretti a chiarire definitivamente tale questione!". Per Canzio la procedura che doveva essere osservata in questo caso come variante al Piano, "è la medesima da eseguire nel caso di adozione e approvazione del Piano stesso!".
La procedura prevede un termine di 60 giorni per la visione dei Progetti di Piano e per la presentazione delle osservazioni, e nel medesimo periodo le Province devono indire, al fine di acquisire le osservazioni, le conferenze programmatiche di cui all'art. 1 bis del DL 279/2000, convertito con legge 365/2000, articolate per sezioni provinciali, alle quali partecipano i comuni interessati, unitamente alla Provincia stessa, alla Regione e ad un rappresentante dell'Autorità di Bacino. "E solo dopo, può essere deliberata una modifica essenziale al Piano: quindi la modifica apportata non poteva essere adottata con la sola delibera del Comitato Istituzionale.
Questa procedura non risulta essere stata eseguita nel nostro caso, infatti non è stata indetta la conferenza programmatica, e ciò consente di considerare la delibera adottata dal Comitato Istituzionale il 30 Novembre 2005 non valida per difetto di procedura, e permetterebbe, quindi, di ripristinare la norma che prevedeva la possibilità di ampliare la discarica La Torre e, di conseguenza, consentirebbe alla nostra Città di poter disporre di una discarica dove conferire i propri rifiuti - con un notevole risparmio per i cittadini e le imprese teramane, le quali vedrebbero ridotta drasticamente, per i prossimi anni, la tariffa sullo smaltimento dei rifiuti. Visto che i partiti del centro-sinistra continuano a riferire di una presunta direttiva del Ministero dell'Ambiente per il tramite del suo rappresentante nel comitato tecnico, l'ingegner Previti, è giusto, a questo punto, portare a conoscenza di tutti "l'abbaglio" clamoroso preso da chi continua ad affermare tutto ciò".
Eccone le ragioni secondo Canzio. "Quando il comitato tecnico ha proposto la modifica della formulazione dell'art. 14 comma 2 lettera c (interventi vietati in aree a pericolosità molto elevata), al fine di consentire le nuove attività estrattive e/o ampliamenti di quelle esistenti, il rappresentante del Ministero dell'Ambiente, ing. Previti, ha presentato l'osservazione contraria del ministero, che, quindi, non ha permesso l'approvazione di tale proposta di modifica".
Quindi, l'osservazione a cui i partiti del centro-sinistra hanno fatto sempre riferimento "riguarda un altro articolo delle norme del P.A.I - ed in particolare si riferisce al divieto di impiantare o ampliare nuove cave di estrazione inerti, che non sono certamente infrastrutture pubbliche - e non riguarda assolutamente l'art. 16 comma 1 lettera c ( che prevede testualmente << Interventi consentiti in materia di infrastrutture pubbliche>>) come invece, è stato fatto credere fino ad oggi ai cittadini teramani, e con la quale è stata giustificata la modifica alla norma P.A.I.". I
n conclusione, rinnovando la disponibilità a un eventuale confronto sul tema, "siamo certi che il Presidente della Provincia di Teramo D'Agostino, che riteniamo politico attento e responsabile, vorrà prendere atto di queste importanti novità e svolgere il suo ruolo all'interno del Comitato Istituzionale, chiedendo l'immediata revoca della delibera che ha cancellato la possibilità di ampliare la discarica "La Torre", consentendo, in tal modo, di risolvere il problema dei costi relativi allo smaltimento dei rifiuti urbani per tutti i comuni della provincia che erano consorziati nell' ex CORSU, e che sono attualmente azionisti della MOTEAM S.p.A.". Canzio invita, per l'ennesima volta, il Presidente della Provincia, D'Agostino, a dare risposte chiare ai cittadini teramani in merito alle argomentazioni da noi riportate, perché il ruolo che riveste lo impone.
"Intendiamo portare a conoscenza dei cittadini teramani quanto segue: abbiamo più volte richiesto - come tutti hanno potuto verificare - al Presidente della Provincia di Teramo D'Agostino che costituisce il "nostro" rappresentante territoriale all'interno del Comitato Istituzionale, organo avente il "potere" di deliberare in materia, se fosse stata eseguita la procedura necessaria prevista per l'ipotesi di modifiche essenziali alle norme del Piano P.A.I., e - come tutti hanno potuto verificare - non abbiamo ricevuto nessuna risposta in merito, per cui siamo costretti a chiarire definitivamente tale questione!". Per Canzio la procedura che doveva essere osservata in questo caso come variante al Piano, "è la medesima da eseguire nel caso di adozione e approvazione del Piano stesso!".
La procedura prevede un termine di 60 giorni per la visione dei Progetti di Piano e per la presentazione delle osservazioni, e nel medesimo periodo le Province devono indire, al fine di acquisire le osservazioni, le conferenze programmatiche di cui all'art. 1 bis del DL 279/2000, convertito con legge 365/2000, articolate per sezioni provinciali, alle quali partecipano i comuni interessati, unitamente alla Provincia stessa, alla Regione e ad un rappresentante dell'Autorità di Bacino. "E solo dopo, può essere deliberata una modifica essenziale al Piano: quindi la modifica apportata non poteva essere adottata con la sola delibera del Comitato Istituzionale.
Questa procedura non risulta essere stata eseguita nel nostro caso, infatti non è stata indetta la conferenza programmatica, e ciò consente di considerare la delibera adottata dal Comitato Istituzionale il 30 Novembre 2005 non valida per difetto di procedura, e permetterebbe, quindi, di ripristinare la norma che prevedeva la possibilità di ampliare la discarica La Torre e, di conseguenza, consentirebbe alla nostra Città di poter disporre di una discarica dove conferire i propri rifiuti - con un notevole risparmio per i cittadini e le imprese teramane, le quali vedrebbero ridotta drasticamente, per i prossimi anni, la tariffa sullo smaltimento dei rifiuti. Visto che i partiti del centro-sinistra continuano a riferire di una presunta direttiva del Ministero dell'Ambiente per il tramite del suo rappresentante nel comitato tecnico, l'ingegner Previti, è giusto, a questo punto, portare a conoscenza di tutti "l'abbaglio" clamoroso preso da chi continua ad affermare tutto ciò".
Eccone le ragioni secondo Canzio. "Quando il comitato tecnico ha proposto la modifica della formulazione dell'art. 14 comma 2 lettera c (interventi vietati in aree a pericolosità molto elevata), al fine di consentire le nuove attività estrattive e/o ampliamenti di quelle esistenti, il rappresentante del Ministero dell'Ambiente, ing. Previti, ha presentato l'osservazione contraria del ministero, che, quindi, non ha permesso l'approvazione di tale proposta di modifica".
Quindi, l'osservazione a cui i partiti del centro-sinistra hanno fatto sempre riferimento "riguarda un altro articolo delle norme del P.A.I - ed in particolare si riferisce al divieto di impiantare o ampliare nuove cave di estrazione inerti, che non sono certamente infrastrutture pubbliche - e non riguarda assolutamente l'art. 16 comma 1 lettera c ( che prevede testualmente << Interventi consentiti in materia di infrastrutture pubbliche>>) come invece, è stato fatto credere fino ad oggi ai cittadini teramani, e con la quale è stata giustificata la modifica alla norma P.A.I.". I
n conclusione, rinnovando la disponibilità a un eventuale confronto sul tema, "siamo certi che il Presidente della Provincia di Teramo D'Agostino, che riteniamo politico attento e responsabile, vorrà prendere atto di queste importanti novità e svolgere il suo ruolo all'interno del Comitato Istituzionale, chiedendo l'immediata revoca della delibera che ha cancellato la possibilità di ampliare la discarica "La Torre", consentendo, in tal modo, di risolvere il problema dei costi relativi allo smaltimento dei rifiuti urbani per tutti i comuni della provincia che erano consorziati nell' ex CORSU, e che sono attualmente azionisti della MOTEAM S.p.A.". Canzio invita, per l'ennesima volta, il Presidente della Provincia, D'Agostino, a dare risposte chiare ai cittadini teramani in merito alle argomentazioni da noi riportate, perché il ruolo che riveste lo impone.
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27/04/2007
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