"Secondo quanto appreso l'aumento delle imposte locali del Comune di Fermo, comporterà maggiori entrate per 2 milioni e 900 mila euro. Sembrerebbe che sia stato trovato un tesoro, ma poi scorrendo si capisce che lo studio e la meditazione dell'assessore al bilancio hanno portato a questa scelta. Allora chiamiamo le cose con il loro nome: 'Aumentiamo le tasse' per i cittadini del Comune di Fermo". A parlare è Guglielmo Malaspina, della segreteria Lega SPI della Cgil. "Mal comune mezzo gaudio - prosegue Malaspina - Triste consolazione, quando l'assessore al bilancio Elvazio Capriotti riporta alcuni dati de Il Sole 24 Ore circa il 30% dei comuni che hanno percorso la stessa strada. Sarebbe meglio sottolineare il 70% di quelli che non lo hanno fatto,grandi e piccoli, da Firenze a P.S.Elpidio. C'è chi ha previsto esenzioni dall'imposta Irpef per determinate categorie di reddito. Hanno fatto sicuramente meglio del Comune di Fermo che l'ha determinata a 7.500 euro, più bassa di quella nazionale che è di 7.750 per gli ultra 75 enni".

"Nessuna agevolazione per le fasce più deboli della popolazione. Per le famiglie numerose, per le famiglie monoreddito, per le famiglie anagrafiche composte da coppie di anziani, per le famiglie che vedono la presenza di persone disabili e non autosufficienti e per quei lavoratori in mobilità e in disoccupazione che hanno subito la chiusura di aziende. Altri comuni hanno messo delle risorse a favore dei non autosufficienti e delle loro famiglie su cui grava l'onere economico per l'assistenza (vedi badanti). Si citano 1.300 contribuenti ma gli altri 15.300 se consideriamo redditi fino a 29.000 euro non contano? Parliamo di oltre 16.000 contribuenti su un totale di 19.000. Perché non è stata estesa la platea dei beneficiari della maggiore detrazione di imposta sull'Ici per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale per tutte queste persone? E' paradossale parlare di risparmio quando ci sono stati solo aumenti generalizzati".

"A noi del sindacato pensionati non è stato detto nell'occasione dei due incontri tenuti con l'amministrazione comunale di Fermo prima dell'approvazione del bilancio di previsione 2007, cosi' come non è stata accettata nessuna richiesta da noi proposta a favore dei cittadini e della gente anziana e pensionata che noi rappresentiamo. Non si può fare pubblicità ingannevole per vendere un cattivo prodotto. Lo Spi-Cgil vuole continuare a discutere e agire sindacalmente per modificare le scelte ingiuste fatte da questa amministrazione per passare dalle parole ai fatti"

Un attacco al quale l'assessore al bilancio Elvazio Capriotti replica così: "La filosofia con cui abbiamo portato avanti il nostro bilancio di previsione è soprattutto il sostegno alla famiglia, quella tradizionale. E proprio per sostenere la famiglia abbiamo mantenuto invariate le tariffe per i servizi pubblici a domanda individuale (asilo nido, mense e trasporti scolastici, strutture sportive, colonie marine, etc..). Abbiamo inoltre mantenuto inalterate le altre tariffe tributarie ed assimilate come la Tia (Tassa Igiene Ambientale) e la Cosap (Canone Occupazione Spazi Pubblici). Rimodulato, inoltre l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, abbassando l'aliquota sulla prima casa dal 4.8 per mille al 4.4 per mille".

"Non si può parlare soltanto di addizionale Irpef tralasciando tutto il resto - continua Capriotti - poiché il bilancio comunale è composto di tante voci. Si parla di pubblicità ingannevole ma sono loro della Spi-Cgil, nella persona di Guglielmo Malaspina, che fanno demagogia con una lettura riduttiva. L'aumento dell'Irpef sul cittadino medio fermano pesa intorno ai 60 euro all'anno, subito il cittadino risparmia 25 euro con l'Ici. Poi, bisogna fare i conti nella vita di tutti i giorni e cioè valutare i costi dei servizi a domanda individuale".

"Si fanno, poi, esempi di comuni che non hanno aumentato l'addizionale comunale come P.S.Elpidio ma non viene specificato che questo comune per il trasporto scolastico ha un costo annuo di 180 euro per un figlio mentre Fermo 92,70 euro; per la mensa a P.S.Elpidio un buono pasto costa 3.50 euro a Fermo 2.60. E' forse antipatico fare confronti diretti con un comune che comunque non interferisce nella nostra attività politica ma per correttezza d'informazione è stato doveroso farlo giacchè sono stati citati come esempio. E' anche evidente che un comune come Fermo deve garantire alcuni servizi che altri comuni non hanno come ad esempio i servizi giudiziari".

"Sottolineiamo ancora - continua Capriotti - che il bilancio dei servizi sociali per l'anno 2007 è stato aumentato di 203mila euro circa. E' evidente che condividiamo la necessità di sostenere le fasce più deboli della popolazione e di dialogare con tutte le parti sociali sulle modalità per essere il più incisivi possibile; come il sindacato sa attendiamo di conoscere con più precisione l'andamento delle entrate per riprendere l'attività di concertazione.
Infine voglio aggiungere che le scelte politiche degli enti locali sono fortemente condizionate dalle scelte politiche fatte a livello nazionale. Se poi a livello nazionale con le previsioni errate sono state bloccati i trasferimenti ai comuni questa non è una colpa da addebitare a noi".

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