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Gelaterie in Abruzzo: +37,8% in cinque anni

Pescara | I teatini in testa alla classifica per golosità. Il gelato è particolarmente apprezzato tra gli abruzzesi tanto che le imprese del settore sono considerevolmente aumentate

di Luigina Pezzoli

Gli abruzzesi una popolazione di veri golosi. Con l'innalzarsi delle temperature aumenta anche la voglia di gelato, soprattutto tra i teatini essendo Chieti il capoluogo della regione Abruzzo con il più alto numero di gelaterie. In Abruzzo, dunque, il gelato è particolarmente apprezzato tanto che le imprese del settore sono considerevolmente aumentate negli ultimi cinque anni, superando la variazione a livello nazionale. Il dato è confermato dalle gelaterie attive iscritte alla Camera di commercio nei settori produzione gelati e gelaterie con somministrazione.

Nel quartotrimestre del 2006, infatti, le imprese del settore sono quasi il 40 % in più rispetto allo stesso periodo del 2001, per un totale di 153 gelaterie, mentre in Italia la variazione riscontrata nel medesimo arco temporale non raggiunge il 23%. Questo è quanto emerge da un'indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano i cui dati per la regione Abruzzo sono stati rielaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V.

Disaggregando il dato a livello provinciale si evince che il capoluogo più goloso è Chieti con il numero più elevato di gelaterie, ovvero 49 ed una variazione di imprese attive nel qaurtotrimestre del 2006 pari al 48,5% rispetto allo stesso periodo del 2001, seguita da Teramo dove le gelaterie sono complessivamente 42 e la variazione è del 10,5%. Nelle provincia di Pescara il numero di gelaterie è 34 con una variazione negli ultimi cinque anni del 70%, fanalino di coda è L'Aquila con meno di 30 gelaterie ed una variazione del 40%. Da una rilevazione Unione del Commercio di Milano riguardante i gelatai aderenti ad Epam emerge che le vendite del gelato, rispetto al mese di marzo, sono aumentate di circa il 10%.

Numerosi, dunque, sono i golosi di gelato anche se non si può stilare un target preciso di chi lo mangia essendo tra i pochi prodotti alimentari che riesce ad accomunare una grande fetta di acquirenti. Lo apprezzano le famiglie che lo comprano e lo portano a casa e ne vanno ghiotti soprattutto coloro che hanno tra i 20 e i 40 anni. Il weekend regista un'impennata delle vendite, ma il sabato batte la domenica. Un alimento ricco di proteine, lipidi e carboidrati, più nutriente se alla frutta dove i più richiesti sono i gusti fragola e limone anche se i gusti preferiti restano gli intramontabili cioccolato, nocciola, crema e stracciatella. E con l'arrivo della bollente estate i ghiaccioli e le granite (66%) soppianteranno in buona parte l'amato gelato, ma non per tutti (34%).

Interessante quanto emerge dalla ripartizione per nazionalità e per genere. Se tra gli italiani sono i gelatai maschi ad essere i maggioritari, vale a dire il 58,8% delle ditte individuali con il titolare nato in Italia, rispetto alle gelataie che sono circa il 41,2%, tra gli stranieri titolari di ditte individuali attive nella produzione e somministrazione di gelato, il 5,2% del totale nazionale, le donne sono invece più numerose rappresentando il 55,4% degli imprenditori nati all'estero. Per quanto riguarda la ripartizione per fasce d'età i gelatai in Italia hanno, per il 48% dei casi, un'età compresa tra 40 e 59 anni. Il 7% è over 60, mentre oltre 4 su dieci hanno meno di 39 anni. Tra i titolari nati all'estero di ditte individuali, attive nella produzione o come gelaterie con somministrazione, i tedeschi riscuotono un buon successo, infatti il 16,7% degli stranieri è nato in Germania. I francesi, invece, rappresentano il 5,2% pertanto anche i sud americani risultano apprezzati dato che il 12% del totale è rappresentato da argentini, il 4,7% da brasiliani e il 3,9% da venezuelani.

13/07/2007





        
  



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