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Approvato il progetto definitivo di bonifica dell'Ex Fim

Porto Sant'Elpidio | Dopo 20 anni di stallo si raggiunge un risultato storico. Nella conferenza stampa di oggi sono stati illustrati gli obiettivi del progetto e le linee guida di bonifica dell'area

di Giacomo Petrelli

Un particolare dell'area da bonifcare

La storia della FIM è legata indissolubilmente ed inesorabilmente al mese di luglio: il 4 luglio 1911 venne inaugurato, infatti, lo stabilimento e sempre a luglio, 96 anni più tardi si sono decise le sorti di quella che viene chiamata la cattedrale.


Proprio una settimana fa, infatti, la Conferenza dei Servizi ha approvato all'unanimità il progetto definitivo di bonifica e dopo 20 anni di stallo finalmente sembra che si potrà procedere al recupero dello stabile che ha contribuito a scrivere la storia di Porto Sant'Elpidio.

La storia
Negli anni '50 e '60 la Fim era, infatti, una delle più grandi fabbriche della regione in grado di garantire lavoro a tantissime persone. Soltanto a seguito della seconda Guerra Mondiale, la produzione di concime si interruppe bruscamente a causa dei bombardamenti e della crisi economica e il 4 giugno del 1983 vennero chiuse definitivamente le camere a piombo da parte dei tecnici tedeschi nello stesso momento in cui il dottor Guizzi, direttore della fabbrica per ben 37 anni, fino al 1969, moriva nella sua camera da letto.
Dal 1983 al 1987 le uniche attività che continuarono ad essere svolte all'interno dello stabilimento furono quelle di granulatura e insaccatura.


Nel 1988 la Fim chiude definitivamente i battenti e l'anno successivo Asl e Forestale giudicano la zona contaminata da un forte inquinamento.


Tra il 1994 e il 1995 viene approvato un programma di intervento attraverso un accordo di programma in cui compaiono Regione, Provincia, Comune e i proprietari dello stabilimento. Nel 1996 vine firmato questo accordo con il quale la proprietà si assume l'obbligo di bonificare l'area e nel 1997 cominciano i lavori da parte della COMIN. Lo stesso anno, però, il comitato di sorveglianza che controllava il corretto svolgimento dei lavori, denuncia che la bonifica non viene eseguita secondo quanto stabilito dal progetto.


Nel 1999 con la legge Ronchi e il decreto attuativo 471 il Comune chiede alla Fim un nuovo progetto di bonifica.


Nel 2000 viene predisposto il progetto di bonifica ma nel 2002 la sovrintendenza esprime parere negativo sul progetto, l'Amministrazione Comunale pone così al vaglio della Presidenza del Consiglio dei Ministri la questione ed in tale sede si sostiene la necessità di presentare più progetti di bonifica.


Nel 2003 Mario Andrenacci viene eletto Sindaco, prende in mano le redini della questione e prendendo atto di quanto stabilito dalla presidenza del Consiglio intraprende tre differenti strade per procedere alla bonifica della Fim.
1.Fare una bonifica completa dell'area tenendo conto del vincolo sugli edifici
2.Messa in sicurezza della zona
3.Demolire e avviare una bonifica totale dell'area.


Nell'ottobre del 2005 i soci della Fim composti dai quattro consorzi di Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno e Macerata mettono in vendita con un bando le loro azioni pari al 98% della proprietà dell'area, il restante 2% è in mano ad una società di gestione e realizzo di Roma.
Alla vendita all'asta dell'area partecipano 3 aziende: Palazzetti, Stabiumi e l'Ecoelpidiense insieme a Generale Costruzioni e Simonetti e saranno proprio questi ultimi ad aggiudicarsi l'acquisto della zona.


Nel gennaio 2004, intanto la Provincia stanzia 337 mila euro per l'attività di bonifica della Fim che vengono impiegati per la realizzazione del progetto. Lo stesso anno con un atto di indirizzo il progetto di bonifica viene approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale. A luglio del 2005 viene indetto il bando per la scelta dei progettisti e a novembre avviene l'aggiudicazione all'ing. Cesarini e al suo gruppo di collaboratori.


Nonostante i numerosi ricorsi al Tar, tra cui anche quello della ditta arrivata seconda, il Comune prosegue comunque per la sua strada, fa ricorso al Consiglio di stato che accoglie in parte il ricorso di bonifica e il 13 marzo 2007 la Conferenza dei Servizi approva il progetto preliminare. A distanza di 4 mesi viene approvato anche quello definitivo.

Il Risultato
Proprio oggi, presso la sala del Consiglio Comunale di Villa Murri si è svolta una conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli obiettivi della bonifica della Fim. Alla Conferenza stampa hanno partecipato il Sindaco Andrenacci, l'ing. Cesarini e la giunta al completo ed è stato proprio l'ing Cesarini a spiegare nel dettaglio il progetto che avrà un costo di 8 milioni e 200 mila euro di cui 6 milioni saranno destinati alla bonifica e i restanti 2 milioni e 200 mila serviranno per la messa in sicurezza della Cattedrale.


La bonifica consiste, nella costruzione di una barriera che nel periodo transitorio di intervento che va dai 14 ai 18 mesi proteggerà le zone circostanti all'area in questione, nell'asportare dalla zona il terreno contaminato che verrà condotto in una discarica per rifiuti pericolosi, nella costruzione di una struttura metallica in acciaio complementare posizionata sulla cattedrale e nel successivo smontaggio manuale della copertura dell'immobile e rimontaggio dei dispositivi architettonici non contaminati.


"La bonifica - conclude l'ing. Cesarini - restituirà alla cittadinanza un luogo finora temuto da molti e guardato con diffidenza da altri e permetterà alla popolazione di riappropriarsi di una parte di Porto Sant'Elpidio rimasta per molti anni "nascosta".

14/07/2007





        
  



2+1=
Un momento della conferenza stampa a cui hanno partecipato il Sindaco Mario Andrenacci, l'ingegner Cesarini, coordinatore del progetto di bonifica della FIm e la giunta al completo
Veduta frontale della cattedrale

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