"Che la locale Sinistra comunista tema che l'intitolazione a Che Guevara di una piazza o una via di Castel di Lama, sia il baratto per la non istituzione del Registro amministrativo delle unioni civili, da una parte, seppur amaramente, ci rincuora, dall'altra, invece, ci conferma come sia oramai chiaro a tutti che l'Amministrazione comunale di Castel di Lama, non solo si fa dettare l'agenda politica dalla sinistra comunista, ma che è anche prigioniera degli estremisti come i Gianluca Re di turno". Lo ha affermato Andrea Calvaresi, portavoce della Casa delle Libertà di Castel di Lama, nonché segretario comunale della Dc per le Autonomie.

"In merito poi - ha proseguito Calvaresi - all'intenzione poi del sindaco Patrizia Rossini d'"indorare la pillola rivoluzionaria", secondo i più classici dettami della politica della "par condicio", ricordiamo al Primo cittadino di Castel di Lama, di prestare comunque più attenzione al buon senso dei cittadini e non ai luoghi comuni e strumentali dell'elite, arrivando addirittura a porre sullo stesso piano del medico rivoluzionario argentino personaggi come Giorgio La Pira, sindaco di Firenze e servo di Dio per la Chiesa cattolica, magari, però, celebrando pure a dovere quel 40° anniversario".

"Oggi - ha concluso l'esponente della Democrazia Cristiana per leAutonomie di Rotondi -, sindaco Rossini, la lezione di La Pira è più che mai attuale per lei: la politica deve saper ascoltare, non imporre. Siamo fiduciosi allora che nello stilare l'elenco dei "tanti altri personaggi della storia, della politica e della cultura, che si sono distinti, nell'arco della loro vita, per l'impegno assunto in favore della pace, della democrazia e della libertà" vorrà anche ascoltare anche la nostra parte, evitando così anche imbarazzanti, per lei, omissioni".