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Si lavora per liberare dal fango il "ground zero", la vasta zona colpita, tra Tortoreto e Alba

Teramo | Continua l'emergenza: sulla costa adriatica aprutina ora si lotta contro il fango in secca. Ferito un operaio rumeno. La Regione Abruzzo appoggia la Protezione Civile. Scongiurata l'emergenza idrica.

di Nicola Facciolini

Sarà molto difficile tornare alla normalità in pochissimi giorni, assicurano gli esperti: c'è ancora molto lavoro da fare, per liberare dal fango e dai rifiuti, le strade, le vie, i pozzi, i garage, i locali colpiti dal gran nubifragio di domenica scorsa. E i cittadini, da buon abruzzesi, con la pala in mano, lavorano duro e chiedono giustamente il necessario ristoro.

Molte attività artigianali e commerciali, risultano compromesse. Superata l'emergenza, bonificate le aree, riaperte le scuole e le strade, non potremo dimenticare l'accaduto: come avrebbero fatto i nostri antenati, dovremo fare necessaria memoria dei fatti e delle immagini (ringraziamo le nostre fonti, in particolare il quotidiano on line "Il Ficcanaso"), per predisporre quanto necessario e umanamente possibile, anche dal punto di vista urbanistico e ingegneristico, per evitare il ripetersi di simili e ben più tragici eventi.

L'emergenza nubifragio in provincia di Teramo non solo non è finita ma registra, purtroppo, anche eventi che avremmo non voluto raccontare, senza contare l'ammontare dei danni materiali e non. L'unità di crisi al Comune di Tortoreto sta raccogliendo i dati. Ora gli uomini della Protezione civile e le popolazioni di Tortoreto e Alba Adriatica devono lottare contro il fango che si va solidificando in ogni angolo, anfratto e locale invaso dalla terribile e improvvisa "colata-tsunami" di acqua e terra, di domenica scorsa.

I soccorsi sono stati tempestivi ma i lavori hanno fatto registrare anche l'infortunio di un operaio romeno ustionato dalla corrente mentre stava pulendo, per conto di una ditta specializzata, una cabina primaria dell'Enel allagata e invasa dal fango. Quella stessa cabina primaria che nella notte tra sabato e domenica avrebbe causato il black-out di 30 mila utenze nella costa teramana. L'operaio che non avrebbe perso conoscenza, avrebbe toccato un quadro a media tensione da 20 mila volts mentre stava liberando dal fango la cabina. L'uomo avrebbe riportato ustioni su gran parte del corpo ed è stato trasportato in elicottero al Centro grandi ustionati di Cesena.

L'emergenza, secondo gli esperti, durerà ancora giorni, mentre la conta dei danni prosegue. Dati ufficiali ancora non sono stati diramati ma le immagini diffuse su Internet lasciano prevedere cifre significative. Di necessario appoggio alla Protezione civile regionale e di immediate azioni per ripristinare la normalità nei comuni e nei territori del teramano colpiti dal nubifragio di sabato notte, ha parlato il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, nel suo messaggio agli Abruzzesi.

Quelle stesse parole che sono anche le richieste ufficiali di Del Turco, formulate al ministro dell'Interno, Giuliano Amato, incontrato ieri mattina 9 ottobre 2007 al Viminale. "Ho fatto presente al Ministro - ha spiegato il presidente Del Turco - la difficile situazione dei comuni del teramano colpiti dal nubifragio e le riunioni che abbiamo fatto con i responsabili del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Ad Amato - ha proseguito Del Turco - ho anticipato che a breve arriverà all'esame del Consiglio dei ministri la nostra richiesta di stato di emergenza e che è necessario garantire quanto prima mezzi, uomini e risorse per dare risposte ai tanti cittadini, alle categorie produttive e agli industriali, le cui strutture sono state danneggiate dall'acqua".

Secondo quanto ha riferito il presidente del Turco, il ministro Amato avrebbe garantito l'invio di mezzi e le necessaria attenzioni alle richieste provenienti dai territori colpiti dal maltempo. Sono stati 200 gli interventi dei vigili del fuoco ad Alba Adriatica e 250 quelli a Tortoreto. Sono state impegnate 20 squadre ad Alba Adriatica e altrettante a Tortoreto, in totale circa 170 uomini. I vigili del fuoco di Teramo sono stati coadiuvati dai colleghi di Pescara, Ancona, dell'Emilia Romagna, del Lazio e dal nucleo sommozzatori di Teramo e Ancona, che sono riusciti anche a portare in salvo molte persone rifugiate sui tetti delle case.

Alcune sono state caricate a bordo di gommoni e in molti casi, specie in quelli più gravi e urgenti, sono state trasportate in ospedale. Entro 3 o 4 giorni la situazione dovrebbe tornare alla normalità con la bonifica delle aree colpite. Scongiurata l'emergenza acqua potabile, servizio assicurato durante tutta la fase critica dall'acquedotto del Ruzzo.

09/10/2007





        
  



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