La Premiata a tre giorni dallo scontro, interno, contro la Fortezza dell'ex, amatissimo, Pillastrini fa il punto della situazione riflettendo sulle caratteristiche di questo campionato che, giunto alla decima di giornata, vede sei squadre al terzo posto, nove in 2 punti, dal terzo all'undicesimo.

Lo scenario è sempre lo stesso ed è caratterizzato da una notevole imprevedibilità su quasi tutti i parquet ogni domenica e da un equilibrio di risultati che non dicono chi lotta per cosa. In uno scenario come questo, i 2 punti che la Premiata s'è vista svanire da sotto al naso a Treviso sarebbero stati importantissimi per almeno 2 ragioni: la prima è quella della posizione in classifica, che l'avrebbe vista appaiare Roma al secondo posto; la seconda è invece legata alla salvezza, che resta l'obiettivo primario da raggiungere e che a quota 14 dopo 10 giornate, sarebbe stata ancor più vicina.

Discorsi vani. Quello che conta è che anche al Palaverde la Premiata s'è confermata squadra di gran livello, con doti caratteriali e di personalità non indifferenti, fondamentali per essere competitivi su ogni parquet e contro ogni avversario. Ne è un esempio la rimonta da -13 contro la Benetton, nei 5' finali, realizzando la bellezza di 21 punti, soprattutto perché arrivata dopo aver subito pesantemente gli avversari che con l'aggressività difensiva erano riusciti ad entrare in totale controllo del match (35-9 in 15'). Solo una squadra in salute, fiducia e contraddistinta da forte personalità avrebbe potuto tornare in vantaggio e quasi vincere.

E' questa solidità quindi il dato maggiormente positivo che Amoroso e compagni portano con sé dall'ultima di Campionato e che induce ad aver fiducia sulle potenzialità di questa Premiata che finora, nelle 4 sconfitte subite, ne ha persa una di 1 punto, una di 2, una di 4 e una di 12... ma era a Siena ed equivale ad una delle precedenti. La squadra di Finelli se la gioca sempre con tutti, diverte e cresce di gara in gara, con tutti i giocatori in grado di contribuire a mantenere alto il livello di gioco, anche quando il coach inizia il giro delle rotazioni. Anzi, sia a Treviso che precedentemente a Cantù, proprio con i giovani Italiani sono venuti dei break importanti, a testimonianza della competitività del roster.