Emergenza rifiuti. Il Centrodestra aprutino: "E scattato il soccorso rosso".
Teramo | Rifiuti campani in Abruzzo? Comitati ed Associazioni si sono già attivati in Abruzzo per sensibilizzare lopinione pubblica e la politica. La Cdl teramana: "Non possiamo rimanere indifferenti alle giuste richieste dei Lancianesi".
"Avremmo sinceramente voluto esprimere la nostra autentica solidarietà di Teramani ed Abruzzesi al popolo della Campania, disintegrando i suoi rifiuti e non semplicemente seppellendoli in un fosso, ma la realtà dei fatti non ce lo consente. Siamo costretti a conferire i nostri rifiuti altrove, perché non siamo in Emilia Romagna e non possiamo “termovalorizzarli” per sfruttare la loro energia e la ricchezza che sono in grado di elargire al territorio, abbattendo le emissioni di gas serra in atmosfera, la Tia e l’Ici sulla prima casa. Perseverare nel non-ragionamento è semplicemente diabolico ma l’eruzione di monnezza affosserà il potere delle sinistre, ovunque.
E se non ci meravigliamo più di tanto del fatto che i giovani della sinistra aprutina se ne stiano zitti per ordine di scuderia, ci chiediamo dove siano finiti i miliardi di euro stanziati per risolvere l’emergenza rifiuti in Campania.
E perché debba scendere in campo solo ora l’Esercito. Quali complicità sono in grado di innescare i finti buonismi di maniera e la solidarietà anagrafico-burocratica? Con la logica dell’ipocrisia, della finzione e delle “balle” indifferenziate, non si va da nessuna parte: la mondezza, trattata o meno, resta e si accumula prima ancora che sul territorio, sulle coscienze!
Non siamo nel Regno di Narnya dove la malvagia regina dei ghiacci può decidere d’imperio le sorti dei suoi poveri sudditi. Non siamo nella Terra di Mezzo dove agli orchi è consentito abbattere alberi per scavare pozzi, fossi e caverne. Siamo in una Repubblica costituzionale, con una Carta fondamentale in vigore da 60 anni su tutto il territorio nazionale.
Chi lo ha dimenticato?
Cosa c’entra la solidarietà nazionale, la logica del campanile e del giardino di casa, con la responsabilità politica e personale dei governanti campani? Perché inondare l’Abruzzo di rifiuti “rifiutati”?
Si abbia il coraggio di opporsi a questa decisione infelice, visto che per la realizzazione dello spostamento dei rifiuti campani nel nostro territorio, devono essere interessate le Province, i Comuni e i Cittadini.
Comitati ed Associazioni si sono già attivati in Abruzzo in tal senso, per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica. Non possiamo rimanere indifferenti alle giuste richieste dei Lancianesi. L’Abruzzo, come d'incanto, può ricevere i rifiuti della Campania: è scattato magicamente il soccorso rosso della sinistra. E se le responsabilità soggettive ed oggettive verranno presto alla luce, la politica non può attendere oltre: deve tornare a fare il suo mestiere, risolvere i problemi dei Cittadini e denunciare le cose che non vanno, come le discariche abusive che spuntano un po’ ovunque come funghi. Adesso quei rifiuti campani non puzzano? Premesso il fatto che, come Centrodestra, va tutta la nostra solidarietà al popolo della Campania, non si può di certo pensare di risolvere la questione sconvolgendo gli equilibri delle altre regioni d’Italia. Continuare a rifiutare la via delle soluzioni politiche vere, ossia ragionate, non paga: il No ai moderni termovalorizzatori europei (che inceneritori non sono!) alla lunga favorisce solo il caos.
Purtroppo i signori governanti si ricordano delle “capacità” dell’Abruzzo solo per le potenziali volumetrie pro immondizia, solo per scavare altre buche, abbattere altri alberi e sempre per sfruttare l’ambiente e la buona fede degli Abruzzesi. Dai partiti più consapevoli della maggioranza in Regione Abruzzo ci aspettiamo un NO chiaro e deciso a qualsiasi forma di cooperazione con gli amministratori responsabili del disastro di Pianura. Invece di perdere tempo in giro per il mondo per presenziare a cocktail, feste e frivolezze varie, farebbero bene ad intervenire prontamente per scongiurare il "rischio Campania" in Abruzzo e nella Provincia di Teramo.
Prevenire è sempre meglio che curare. Detto questo, esprimiamo la nostra piena solidarietà ai Cittadini della Campania e l’impegno comune degli Abruzzesi per risolvere il drammatico problema dei rifiuti, in primis di casa nostra, per non danneggiare ulteriormente l'immagine dell'Italia già gravemente compromessa in un quadro in cui le responsabilità di questa sciagura sono ben chiare a tutti. Allo stesso tempo, però, invitiamo alla grande prudenza per non rischiare di compromettere la situazione in altre Regioni. Il sistema infatti potrebbe rischiare di andare in fibrillazione se vi fossero conferiti rifiuti dalle caratteristiche differenti.
Qualunque sostegno politico ed istituzionale per la soluzione dell'emergenza rifiuti non può e non deve sostituirsi al ruolo delle istituzioni campane che sono chiamate ad assumersi fino in fondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità. L’Abruzzo ha evidenziato oppure no che la situazione dei propri impianti è equilibrata e parametrata alla tipologia dei propri rifiuti?
Un esteso ricorso alla vera raccolta differenziata (la città di Teramo è al 38%) consente di trattare i rifiuti in modo efficiente e produttivo (vedi i termovalorizzatori di Emilia Romagna, Lombardia, Austria e Germania): lo si è forse dimenticato? O è meglio pagare centinaia di euro a tonnellata per spedire le nostre “eco-balle” all’estero? La popolazione campana ha diritto, come tutti i Cittadini italiani, che le istituzioni locali e nazionali compiano finalmente scelte concrete e coraggiose sul tema dello smaltimento, della valorizzazione dei rifiuti e della salvaguardia della salute di ogni singolo Cittadino.
Tutte le scelte politiche devono essere correlate ad una piena tutela della salute e dell'ambiente. E’ nell’interesse di tutti che ci sia una soluzione vera al problema. In particolare, riteniamo che vada ricostruito il tessuto civile, sociale, culturale e legale dei giovani, delle famiglie, dei lavoratori, in quelle realtà del Mezzogiorno d’Italia così pesantemente condizionate dalla criminalità organizzata.
Insomma, non basta produrre 2 Kg. in meno di rifiuti a testa o abbattere lo “stile di vita iperconsumistica” per risolvere la questione, né seminare i cuori di false speranze. Perchè di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’Inferno. Occorre assumere decisioni politiche serie.
l NO in Abruzzo ai moderni termovalorizzatori (che inceneritori non sono), anche a quelli consentiti in regioni governate da sempre dal centrosinistra, non paga".
Casa della Libertà Teramo
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12/01/2008
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Kevin Gjergji