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A Teramo "mezzogiorno di fuoco" del centrodestra abruzzese, per scongiurare l'emergenza rifiuti.

Teramo | Appello del Sindaco Gianni Chiodi al Presidente Ottaviano Del Turco: "Il Governatore apra le discariche di Corazzano, Irgine e La Torre e dia il via libera al termovalorizzatore in Abruzzo; i cittadini sappiano la verità".

di Nicola Facciolini

“Non possiamo come Sindaci, per colpe altrui maturate altrove, fare gli sceriffi di Nottingham. Con questa conferenza stampa vogliamo informare i cittadini della rilevanza del problema rifiuti in Abruzzo, un problema molto serio anche a Teramo e provincia dove molti hanno miseramente fallito”. Parole di fuoco quelle pronunciate il 14 gennaio 2008 dal sindaco di Teramo Gianni Chiodi.

Mentre la candida indifferenziata indifferente monnezza campana veniva scaricata a Lanciano, immortalata dalla Tv via satellite, a Teramo in un “mezzogiorno di fuoco” preannunciato dai rintocchi della torre campanaria del Duomo, il centrodestra abruzzese al gran completo si è riunito al Caffè Grand’Italia.

C’erano tutti o quasi. Il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, il sindaco di Teramo, Gianni Chiodi e di Avezzano (Floris era rappresentato dall'assessore ai lavori pubblici, Emilio Iampieri), i consiglieri regionali Paolo Tancredi, Giorgio De Matteis, Fabrizio Di Stefano e i dirigenti dei partiti della Casa delle libertà, tra cui Tonino Menna (Udc) e Attilio Altitonante (Fi).

Un “mezzogiorno di fuoco” per il centrodestra: i cittadini lo hanno capito e i commenti sui vari “blog” della rete internet ne sono una prova. Per far luce su un problema che interessa tutti, anche i sindaci del centrosinistra. “Del Turco ha scelto la puntata di Porta a Porta per annunciare agli abruzzesi l’arrivo del prezioso carico di monnezza – attacca il consigliere regionale Paolo Tancredi – ma il Presidente ha chiesto il permesso ai 53 comuni consorziati con la discarica di Lanciano? Ha rispettato davvero la Legge? O ha operato d’imperio?”.

Insorgono i sindaci (non solo del centrodestra), protestano i partiti della Cdl contro “le politiche di solidarietà pelosa del governatore Del Turco e della sua maggioranza”. Perché ora i rifiuti campani non puzzano? Forza Italia di Teramo denuncia con forza, per bocca del consigliere regionale Paolo Tancredi, quella che viene definita “la schizofrenica politica emergenziale della Regione Abruzzo e – attacca Tancredi – la gestione irrazionale e invereconda dell’emergenza rifiuti in provincia di Teramo, alla faccia della solidarietà verso i responsabili del disastro in Campania”. E poi la critica costruttiva.

“C’è bisogno di provvedimenti urgenti – dice Tancredi - oppure tra tre mesi toccherà ai teramani chiedere la solidarietà al governo nazionale”. Il sindaco di Teramo, Gianni Chiodi, per la risoluzione dell’emergenza rifiuti a Teramo e in Abruzzo, non vede alternative al dialogo con chiunque sappia intendere e volere. Il primo cittadino, senza strumentalizzare gli eventi di queste settimane (come il sindaco di Lanciano, Paolini), ha evidenziato che possono accogliere i rifiuti campani solo le regioni provviste di termovalorizzatori, raccolta differenziata e discariche a norma di legge.

“La regione Abruzzo si appresta a non essere più autosufficiente tra circa 6 mesi - avverte Chiodi – e la città di Teramo ha fatto molto con la raccolta differenziata passando dall’8% al 35%; il Comune ha in mano un progetto esecutivo di ampliamento della discarica La Torre bloccato proprio dalla Regione Abruzzo, pur avendo superato la valutazione d’impatto ambientale e ne ha finanziato il primo lotto, ma è fermo – continua Chiodi – solo perché non sarebbe conforme al PAI nella versione modificata dalla giunta regionale Del Turco il 29 dicembre 2006 e che costituisce peraltro un unicum in Italia”. Insomma, per Chiodi il Comune Teramo avrebbe lavorato bene.

“Ho tre richieste da fare a Del Turco”. Chiodi chiede che si faccia un’ordinanza che renda possibile l’apertura delle discariche di Corazzano, Irgine e La Torre (“le sole che possono essere attivate in breve tempo” per Chiodi). In secondo luogo,“la revoca della delibera della GRA del 29/12/2006 assunta dalla Regione che – dice Chiodi – ha modificato il PAI per impedire la realizzazione dell’ampliamento della discarica La Torre che sarebbe ampliabile secondo i piani di assetto idrogeologico di tutte le regioni italiane.

In terzo luogo “si provveda alla modifica del Piano rifiuti regionale che di fatto esclude la realizzazione in Abruzzo di un termovalorizzatore (subordinandolo ad un dato di raccolta differenziata in Abruzzo del 40%) affinché possa essere operativo tra qualche anno”.

Il compito della politica non è di innescare polemiche sterili e processi alle streghe. “Del Turco affronti questa grande problematica con senso di responsabilità, in quanto – dichiara Gianni Chiodi – il sindaco non ha poteri in materia né può intervenire da solo a meno di non rischiare un provvedimento penale. Non vorrei che, come accaduto in Campania, ci si accorgesse troppo tardi della necessità di agire quando le cose accadono. Quando le cose accadono anche gli stupidi se ne accorgono”. Tancredi ha messo in evidenza il fatto centrale. “Il 23 novembre scorso la Regione Abruzzo ha dichiarato lo stato di emergenza dei rifiuti e nella stessa delibera è stato posto il divieto a scaricare rifiuti pericolosi provenienti dalle altre regioni.

Nonostante ciò Del Turco si permette di ospitare rifiuti altrui. Vogliamo sapere quale fine faremo fra sei mesi quando Teramo si ritroverà nella stessa situazione che vive oggi la Campania”. Gli esponenti di centrodestra hanno chiesto le dimissioni di Del Turco. De Matteis ha precisato che “il dott. Gerardini, dirigente regionale del Settore Ambiente, solo pochi giorni fa aveva affermato che l’Abruzzo era impossibilito ad ottemperare alla richiesta posta dalla Campania. Il giorno dopo, invece, Del Turco decide di accogliere i rifiuti campani. Tra l’altro, Umbria e Basilicata si sono opposte perché precedentemente non sono state pagate dalla Campania.

Perché allora questo gesto di solidarietà che non possiamo permetterci vista l’emergenza rifiuti nella nostra Regione? ”. Le dimissioni del dirigente regionale dei settore rifiuti, dott. Franco Gerardini, sono state chieste dai partiti della opposizione regionale di centrodestra che hanno anche annunciato una manifestazione pacifica, finora non autorizzata dalla questura di Chieti, in programma il 15 gennaio 2008 presso la discarica di Cerratina (Lanciano).

Sotto accusa da parte dei rappresentanti politici dell'opposizione ci sarebbero le "contraddizioni di Gerardini che - come hanno sottolineato i consiglier regionali De Matteis e Di Stefano - dapprima sostiene che l'Abruzzo è vicino all'esaurimento discariche e che non può ricevere più nemmeno un chilo e due giorni dopo dichiara la disponibilità della nostra regione ad accogliere 15.000 tonnellate dalla Campania: cosa è successo? Gerardini ha subito pressioni? Lo dica, in caso contrario si dimetta".

In particolare De Matteis ha accusato la "gestione sudamericana di Del Turco che contraddice se stesso a distanza di meno di un mese dall'approvazione della legge di attuazione del piano regionale dei rifiuti da lui fortemente voluto". Per l'esponente di centrodestra, il Governatore ha contravvenuto alla procedura prevista dalla legge laddove, al primo comma si sostiene che "la regione Abruzzo non può ricevere rifiuti non pericolosi da altre regioni, tranne che in caso di accordi tra regioni e nel rispetto di questa legge e delle condizioni locali e sentite le forze territoriali interessate, vedi le province: guardacaso le sente oggi, in una riunione all'Aquila, proprio mentre a Cerratina arriva il primo camion di rifiuti dalla Campagna".

"La nostre regione rischia di trasformarsi in Campania a breve - ha sostenuto il consigliere regionale Tancredi - Del Turco avrebbe dovuto prima pensare a risolvere i problemi dell'Abruzzo e poi quelli della Campania. Ancor più clamoroso, sotto questo aspetto, che nel piano dei rifiuti la Regione ha individuato oltre 20 potenziali siti per discariche, tra i quali anche uno sottoposto a vincoli comunitari, ma non contempla la richiesta di un comune come Teramo, l'unico a voler ospitare una discarica sul proprio territorio".

Chiodi ha poi voluto precisare qual è il ruolo dei sindaci in queste vicende. “Siamo vittime di politiche di programmazione di altri e al tempo stesso il bersaglio dei cittadini che si lamentano e che siamo costretti a tassare. La classe politica deve prevedere l’irreparabile: tutti i sindaci, anche quelli che finora non hanno parlato, prima o poi insorgeranno contro Del Turco, anche quelli di centrosinistra che non si sono presentati a Teramo”.

Chiodi ha chiuso la conferenza stampa con una profezia. “Se nonostante questo appello democratico e civile arriveremo tra qualche mese a vivere qui a Teramo e provincia, lo stesso dramma degli amici Napoletani, vorrei che almeno fossero chiare a tutti i cittadini, nessuno escluso, le responsabilità”.

14/01/2008





        
  



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