Rispondo al caro Prometeo, chiunque lui sia...
San Benedetto del Tronto | La risposta di Carmine Rozzi all'editoriale di Prometeo: "Chi non è come Mastella scagli la prima pietra? Wow! E cosa significa? Significa forse che, siccome lo fanno anche gli altri, allora devono restare tutti impuniti? Complimenti, caro Prometeo...!"
di Carmine Rozzi
Clemente Mastella
Ringrazio innanzitutto Vittorio Zucconi che, bontà sua, nella rubrica "Lettere al direttore" da lui curata su Repubblica.it ha voluto concedere al sottoscritto quei "15 minuti di celebrità" ai quali, secondo Andy Warhol, tutti abbiamo diritto, aggiungendo a supplemento della vicenda in oggetto un commento da par suo.
Allo stesso modo ed in ugual misura ringrazio il professor Antonio Felicetti per avermi esternato il suo apprezzamento anche se con doverosi distinguo. Mimmo Minuto ed io ci conosciamo troppo bene e non abbiamo bisogno di altro. Così come Nazzareno Perotti. Nomi e cognomi. Non posso fare altrettanto, e me ne dispiace, con chi si cela dietro ad uno pseudonimo. Suvvia, caro Prometeo, Lei sembra in possesso di quella che, noi giornalisti in gergo chiamiamo "..una bella penna..." , ovviamente nei suoi momenti migliori, come per tutti noi, tra l'altro. Stringato, arguto e pungente.
Non ha bisogno di ricorrere al "..mezzuccio..." di alimentare con uno pseudonimo un alone di mistero per accrescere la sua popolarità. Perché poi, come in tutte le cose, all'iniziale curiosità subentra l'abitudine e all'abitudine la noia. E quest'ultima rischia di declassarLa, drasticamente e brutalmente ( sarebbe un peccato), per dirla in sambenedettese, nella scontata cerchia di chi: "...tira lù ciutt' e nasconne la mà...".
Detto questo, poche altre considerazioni. Nei paesi scandinavi ( ed anglosassoni) l'elezione ad una carica istituzionale (dal parlamentare al ministro) è per tradizione centenaria, considerata come punto di partenza. Da qui, usando un'espressione americana riferita essenzialmente alla politica, inizia la fase del "...to grow with the job..." .Ovvero cercare di migliorarsi sempre di più, di pari passo con l'incarico affidato, per essere degni della fiducia accordata dall'elettorato. Da noi invece, troppo spesso, rappresenta un punto d'arrivo.
Ed una volta "sistemati" sé stessi inizia la fase del "sistemare" gli altri, siano essi parenti, amici, colleghi di partito. Suona famigliare? Mastella si è dimesso? Se verrà provato anche solo un decimo di quello per cui è stato indagato, ha fatto solo metà del proprio dovere. Altro che comportamento "dignitoso". Chi non è come Mastella scagli la prima pietra? Wow! E cosa significa? Significa forse che, siccome lo fanno anche gli altri, allora devono restare impuniti? Complimenti!
In quanto alle "spiritosaggini" di Berlusconi penso che Lei, caro Prometeo, dovrebbe scusarsi con il Cavaliere per averlo in un certo senso elogiato solo per una delle sue meno riuscite "spiritosaggini". E che mi dice di quella volta che fece le corna ad un suo collega in una foto ufficiale nell'ambito di un consesso europeo? O di quando, al parlamento europeo (sempre attento ai grandi palcoscenici, il Berlusca) diede del "kapò" ad un parlamentare tedesco? Mettendo in imbarazzo lo stesso Fini che gli sedeva accanto.
O, dulcis in fundo, di quando è arrivato a farsi "mattarellare" in pubblico (qualcuno ricorda le vignette di Pedrito El Drito?) dalla sua stessa consorte? Quella di quando ricevette il premier inglese in bandana gliene faccio sconto. Eh sì. Non c'è che dire. Noi italiani abbiamo dovuto arrossire parecchio per le "spiritosaggini" del nostro amato Cavaliere!
In Scandinavia si va in "depressione" e ci si "suicida" ? Ma dai, prometè ! (a questo punto ci conosciamo talmente bene che non mi va neanche di usare le maiuscole). Non farmi fare della facile ironia altrimenti anche io rischio di cadere nello scontato. Della serie: mentre in Scandinavia "si andava in depressione" (ora non più, grazie alle "spiritosaggini") in Italia si ammazzavano due giudici, scorta compresa.
Mentre in Scandinavia "ci si suicidava" con le proprie mani (ora non più, per la stessa ragione di cui sopra) sotto ad un ponte inglese "si suicidava" , per mano di altri, un certo Calvi. Perché copiare dagli altri? Beh, che male c'è, se ne può scaturire qualcosa di buono? E poi, non siamo noi italiani gli inventori "dell'aiutino"?
Lo hanno fatto per decenni, non dico i cinesi, ma i giapponesi copiando il meglio della nostra ingegnosità, perché non dovremmo farlo noi? Riguardo alla "tarataggine" non posso rispondere perché non so di cosa si tratta. Ma non finisce qui. Come disse quel marinaio di casa nostra a chi gli dava dello "stakanovista": "Ora vado a casa e mi informo su cosa significa. E se è una cosa brutta m'incavolo come una bestia".
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19/01/2008
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