Giorno della memoria: testimonianze speciali a Cretarola
Fermo | Una domenica toccante al centro sociale, con la partecipazione dello storico Costantino Di Sante e gli elaborati preparati dai bambini delle quinte elementari
E' stata una domenica speciale quella scorsa, al Centro sociale Cretarola di Porto Sant'Elpidio. I responsabili hanno infatti voluto celebrare la Giornata della Memoria invitando, oltre alle autorità cittadine, il sindaco Mario Andrenacci e l'assessore alla cultura Renzo Franchellucci, lo storico Costantino Di Sante dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche e ricercatore presso l'Università di Teramo e i bambini delle cinque classi della V elementare dei plessi di Porto Sant'Elpidio coordinati dall'animatore comunale Ermanno Pacini.
Di fronte alla gremita platea riunita alla sala conferenze del centro, il sindaco ha ricordato il suo viaggio dello scorso anno a Auschwitz: "Non posso negare di essere tornato qui profondamente turbato: anche chi, in nome della professione che esercita, conosce l'importanza della parola, torna da Auschwitz in silenzio, segnato da una sofferenza nuova di cui non sa dare ragione".
Costantino Di Sante ha invece centrato il suo intervento sui campi di concentramento - in particolare quello di Servigliano - e sulla situazione degli ebrei nella nostra regione prima di proiettare il documentario "Ritorno ad Auschwitz" di Primo Levi. "Una testimonianza davvero toccante - ha detto il presidente del Centro Sociale Cretarola Damiano Mariani - che ha dato a tutti noi ulteriore consapevolezza, qualora ce ne fosse bisogno, dell'orrore della Shoah".
Hanno chiuso la giornata i bambini delle classi V elementare declamando poesie scritte da loro nel corso del laboratorio di animazione tenuto da Ermanno Pacini che, quest'anno, è stato focalizzato, proprio a partire dalla lettura di "Se questo è un uomo" di Primo Levi, su "come combattere il male che è in noi".
"E' stata un'esperienza inconsueta per il nostro Centro Sociale - ha commentato al termine il presidente Mariani - ma importante e comunque formativa, anche per chi non è più giovanissimo. Mettere assieme studiosi, autorità e ragazzi delle scuole credo sia fondamentale soprattutto per questi ultimi perché, proprio per usare le parole di Primo Levi "Il ricordo non deve essere dedicato ai padri, ma ai figli e ai figli dei figli, allo scopo di dimostrare quali risorse di ferocia giacciano in fondo all'animo umano e quali pericoli minaccino, oggi come ieri, la nostra civiltà".
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29/01/2008
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