No al motodromo: associazioni contro i progetti di Fermo
Fermo | Italia Nostra, Legambiente, Wwf ed altre associazioni inviano un'articolata osservazione al sindaco Di Ruscio: "La zona di San Marco sarebbe stravolta per sempre, il motodromo è strumentale ad una serie di interessi urbanistici".
di Pierpaolo Pierleoni
Un no totale al progetto di motodromo. La netta contrarietà ai piani del comune di Fermo arriva da una serie di associazioni operanti nel territorio: Italia Nostra, Archeoclub Italia, Legambiente - Segreteria regionale, WWF Italia, Circolo River Keeper.
"Il motodromo - spiegano le associazioni in un'osservazione inviata al sindaco Saturnino Di Ruscio - viste anche le attuali politiche europee in materia di ambiente, si pone in controtendenza rispetto alla condivisa e generale necessità di riduzione delle emissioni e di moderazione nell'uso dei mezzi privati di trasporto. Inoltre, l'unico elemento territoriale, strumentale e compatibile con il progetto, è il futuro casello autostradale di Porto S. Elpidio; ogni altro elemento del territorio è contrario a questo progetto. L'area in questione fa parte di un contesto paesaggistico, naturalistico e culturale di grande pregio. Nell'area limitrofa insistono importanti manufatti di interesse storico-artistico, come la torre "Matteucci" e l'Abbazia di San Marco alle Paludi, e l'ecosistema fluviale del fiume Tenna".
"La vocazione dell'area - si continua - è prettamente agricola. Le sue caratteristiche hanno determinato scelte strategiche coerenti con quanto sopra detto, come l'istituzione del Parco "Alex Langer" in agro di Monte Urano, e la proposta di altri parchi naturalistici come il Parco "Alberelli" e il Parco fluviale del Tenna. La realizzazione di tale struttura, in un esteso e peculiare terreno, comporterebbe lo stravolgimento irreversibile dell'uso agricolo del suolo; la diminuzione della permeabilità dei terreni, il degrado paesaggistic, l'inquinamento acustico, l'inquinamento atmosferico dell'aria, chimico del suolo e della falda acquifera. Inoltre, la prevista realizzazione dei laghetti si prefigura, data la caratteristica alluvionale del suolo, come cava di ghiaia "mascherata", che comporta una riduzione del potere di depurazione dell'acqua piovana a causa della sottrazione di ghiaia. Lo sversamento nei laghetti dell'acqua di dilavamento della pista comporta un inquinamento della falda.Si perderebbero l'armonia e l'equilibrio formatisi nel corso dei secoli da un'attività umana rispettosa dell'ambiente naturale".
Non basta. Secondo Italia Nostra e le altre associazioni firmatarie, "la gestione di impianti similari presenti attualmente in Italia è passiva, pur non avendo oneri derivanti dalla manutenzione e gestione delle strutture ausiliarie. L'impianto appare quindi strumentale per investimenti urbanistici di altro genere, a sicura redditività, come peraltro risulta chiaramente dal progetto complessivo. Così il progetto si prefigura come un insieme di complesso residenziale, commerciale e direzionale, che nel tempo potrebbe essere assimilato ad un quartiere come Lido Tre Archi".
Ed ancora: "La vocazione e il rilancio turistico-culturale del Fermano e delle Marche sarebbero gravemente danneggiati da tale attività. Il turismo motoristico è una contraddizione in sé. Anzi, andrebbe ad intaccare l'immagine che la nostra regione evoca nella mente dei turisti che la frequentano o desidererebbero farlo: una terra a contatto con la natura, le tradizioni, la cultura, i prodotti tipici e artigianali. Il concetto di sviluppo, una peculiarità della nuova Provincia di Fermo, contrasta con la progressiva cementificazione del territorio. La nuova Provincia deve dotarsi di altre strutture o investimenti, citiamo giusto ad esempio l'Ospedale".
Il progetto dell'amministrazione comunale consiste in un circuito motoristico della lunghezza di circa 5000 metri, nell'area pari a 3/4 dell'intero impianto; in un circuito per motard della lunghezza di 657 metri nell'area a nord-ovest; in zone edificate con villette a tipologia residence per l'alloggio dei piloti, del personale del team e dei giudici di gara; in un parcheggio attrezzato a servizio dell'impianto nel quale sono previsti anche servizi per la sosta di camper e caravan. Secondo le associazioni firmatarie, inoltre, a livello tecnico il progetto manca di procedura di valutazione ambientale, dettagli sul quadro programmatico, chiarimenti puntuali sulle conseguenze per vegetazione e fauna dell'area.
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31/01/2008
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