Impegno dell'Unitalsi a 150 anni dalla prima apparizione della Madonna a Lourdes
Teramo | Intervista all'On. Dante D'Elpidio, presidente regionale Unitalsi Abruzzo. Obiettivi, finalità e programmi. "L'Unitalsi si fa compagna di viaggio 365 giorni l'anno con chi soffre e sta male. Il Santo Padre è stato sempre un grande amico dell'Unitalsi".
di Nicola Facciolini
In occasione dei 150 anni dalla prima apparizione della Madre di Dio a Lourdes (Francia), alla vigilia di un evento sociale e religioso senza precedenti in Europa che vedrà l'Unitalsi nel 2008 impegnata ad accogliere milioni di pellegrini nella “città celeste” (è prevista per i visitatori di Lourdes l’Indulgenza Plenaria concessa dal Romano Pontefice Benedetto XVI), incontriamo l’On. Dante D’Elpidio, presidente regionale dell’Unitalsi Abruzzo.
Una grande Associazione di volontariato con oltre 100 anni di storia alle spalle: un’esperienza che matura ogni giorno e guarda positivamente al futuro. Anche a Teramo in collaborazione con i volontari Unitalsi e le Istituzioni locali. “Siamo passati dall’organizzazione dei pellegrinaggi alla condivisione quotidiana dei problemi di chi soffre e ha bisogno”- rivela il presidente D’Elpidio. Problemi spesse volte piccoli ma che per alcune categorie di persone diventano il Problema da risolvere durante la giornata.“L’Unitalsi si fa compagna di viaggio 365 giorni l’anno con chi soffre e sta male”.
Il presidente D’Elpidio è, tra l’altro, il massimo responsabile del Salus Infirmorum, la più grande struttura ricettiva di Lourdes nella quale l’Unitalsi ha manifestato tutta la sua potenza organizzativa. “Il Salus Infirmorum è un ospedale a quattro stelle: 370 posti letto, spazi amplissimi, saloni e refettori accoglienti, luoghi ricreativi per i bambini, un ristorante. Qui il disabile viene accolto con tutti i confort del grande albergo: offriamo ospitalità a 20mila malati ogni anno”.
Sono più di 100mila le persone ospitate a Lourdes nei vari alberghi: un’attività resa possibile da un’organizzazione che l’Unitalsi cerca di riprodurre anche in Italia, a beneficio di tutti. “Perché se la vita ci riserva tante gioie e soddisfazioni, è giusto condividerne alcune con chi ne ha avute meno”. I progetti dell’Unitalsi sono diversi.
“Come il progetto Case-famiglia, perché tanti genitori con bambini diversamente abili hanno il terrore e la preoccupazione del futuro dei loro figli: a chi dovranno essere affidati un giorno questi ragazzi? Le strutture pubbliche e private oggi non sono all’altezza”. Spesse volte gli ammalati vengono sistemati nelle case di riposo. “Per questo stiamo creando case a misura di disabile dove chi soffre può vivere una vera famiglia accogliente, riuscendo ad integrarsi grazie ai nostri volontari. In queste case ricreiamo l’ambiente familiare”. C’è poi il progetto Bambini per aiutare le famiglie.
“Nelle regioni del sud quando bisogna far operare il proprio figlio nel nord Italia, nascono infiniti problemi: si sa quando si parte, non si sa dove si arriva, per quanto tempo e come ci si sistema. Le cure sono costose, abitare fuori è un salasso insostenibile”. Allora l’Unitalsi offre gratuitamente gli alloggi. “Ma cerchiamo di fare di più: grazie alla nostra presenza capillare sul territorio, accompagniamo la famiglia di Trapani alla stazione ferroviaria. Così che una nostra famiglia unitalsiana di Roma la vada a prendere alla stazione per accompagnarla in una nostra casa”. Il personale Unitalsi è attivo anche nell’animazione dei centri ospedalieri. “Abbiamo organizzato corsi di clownterapia per allietare alcuni momenti e far sentire meno oppressiva la lunga degenza in ospedale, spesse volte, purtroppo, tragica. E queste famiglie tornano a casa, avendo perso magari il proprio figlio, ma con la consolazione di aver trovato una famiglia lontano da casa”.
L’Unitalsi, sotto il profilo ecclesiale e spirituale, organizza i viaggi a Lourdes: da marzo a ottobre sia in aereo sia in treno migliaia di pellegrini partono aiutando gli ammalati. “Abbiamo creato un percorso specifico per disabili”. Il presidente D’Elpidio è il responsabile dell’organizzazione dell’evento.
“Quando posso mi occupo personalmente di curare nei minimi dettagli la sistemazione dei giovani in albergo e in strutture appropriate, a misura di disabile. Non possiamo certo far dormire i nostri amici nelle palestre delle scuole elementari. Abbiamo bisogno di strutture con servizi e confort particolari. Il Santo Padre Giovanni Paolo II è stato sempre un grande amico dell’Unitalsi. Ricordiamo la meravigliosa esperienza a Lourdes nell’agosto 2004: il Papa riposava al piano superiore di un ospedale e i malati erano tutti contenti di dormire sotto lo stesso tetto”.
Per le esequie nel 2005, nella sola accoglienza degli ammalati, sono stati mobilitati sei treni speciali, oltre 50 pullman senza contare le famiglie unitalsiane giunte a Roma in auto.
“Ricordo una mamma di Latina con una bambina attaccata ad un respiratore capace di due ore di autonomia. Mi chiese se ero disponibile ad accompagnare la figlia per l’ultimo saluto al Papa. Partire da Latina, arrivare a Roma, fare la fila, poi tornare a casa per potersi ricollegare alla macchina che teneva in vita la bambina: era un’impresa rischiosa. Ci siamo riusciti. Sono queste le piccole soddisfazioni che ti riempiono di gioia e ti fanno capire il senso della vita. Cerchiamo, poi, di essere vicini alle istituzioni per far conoscere un mondo che si tende ad ignorare e a far passare in secondo piano. Noi, invece, ci rendiamo conto che il disabile è un cittadino come tutti gli altri: qualcuno lo definisce persona in difficoltà. Ma le difficoltà le crea la società”.
Anche a Teramo? “Da sempre siamo presenti sul territorio: a Teramo non abbiamo grossi problemi perché con le istituzioni è attivo un dialogo franco, aperto e concreto. La recente manifestazione unitalsiana è stata un’occasione in più per farci conoscere come realtà forte dei nostri 300mila volontari in Italia, di cui 15mila in Abruzzo e 5mila nelle sottosezioni di Teramo, Val Vibrata ed Atri”.
Un vero esercito con una forte capacità di attrazione per i giovani che rispondono subito all’appello quando le proposte sono serie e concrete per un impegno autentico. “E danno l’anima: non è vero che sono degli incapaci senza stimoli. Quando offriamo loro questo tipo di servizio, rispondono numerosi. Ci sono giovani che pagano il biglietto del treno e l’albergo, per poter servire nei pellegrinaggi. Certi genitori si stupiscono. Il miracolo è la proposta unitalsiana che viene sempre recepita”. Come si diventa volontari dell’Unitalsi? “Basta partecipare ad una delle nostre molteplici attività sul territorio e, quindi, decidere di fare un pellegrinaggio, magari non molto impegnativo. Partecipando ad una Giornata dell’Ammalato o ad una festa. Alterniamo, infatti, momenti di spiritualità e di ecclesialità con momenti di svago e divertimento: organizziamo crociere, gite al mare e in montagna, abbiamo tante proposte per tutti. Non ci sono svaghi per gli ammalati e divertimenti per i sani: cerchiamo di fare insieme ai nostri amici in difficoltà, tutto ciò che faremmo singolarmente”.
Teramo ospita la sede Unitalsi della Regione Abruzzo e la sottosezione di Teramo, in Vico della Luna presso lo stadio comunale: per maggiori informazioni si può telefonare, per la sede regionale al numero 0861/245169, per la sottosezione teramana allo 0861/243144. Ultimamente tutte le associazioni religiose di pellegrinaggi si sono riunite nella SARP Spa, Società Associazioni Religiose per i Pellegrinaggi, di cui è presidente Dante D’Elpidio.
“Qui troviamo non solo l’Unitalsi ma anche altre strutture ed associazioni che coprono l’intero territorio nazionale. L’esercito unitalsiano si amplia e si unisce: abbiamo preferito dare un esempio di reciproca solidarietà per migliorare la vita dei nostri associati, a qualsiasi associazione appartengano. E cerchiamo di favorire i pellegrinaggi e la vivibilità in treno e in aereo. L’aver messo insieme alcune associazioni nella Sarp Spa, è uno dei più grossi risultati mai conseguiti nel campo dell’associazionismo negli ultimi anni”.
Subito dopo l’estate verrà organizzato alla Camera dei Deputati un convegno nazionale per presentare questa nuova realtà. “Un appuntamento da curare con particolare attenzione perché occorre anche insegnare che ci si può unire per migliorare le cose”. Al via anche una nuova stagione di forte collaborazione con la Proloco Teramo.
“Come presidente regionale Unitalsi, auspico i più grandi successi a questa iperattiva Proloco Teramo. Auspico che la Proloco, grazie al suo dinamico presidente, persona attiva e capace, possa trovare qui a Teramo formule di collaborazione con l’Unitalsi per sensibilizzare l’attenzione dei cittadini al mondo della disabilità e per esaltare il ruolo di stimolo e propulsione della Proloco in città e sull’intero territorio comunale”.
Ben vengano, dunque, iniziative meritevoli di attenzione e partecipazione, sulla base dei precisi compiti statutari della Proloco. “Per questo sono ottimista e convinto che si possa organizzare una grande manifestazione per promuovere la cultura del sociale, coinvolgendo l’Unitalsi e chiunque spenda parte del suo tempo, delle sue risorse ed energie per offrire se stesso agli altri gratuitamente”.
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11/02/2008
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