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Il Polo agro-bio veterinario dell’Università di Teramo mette le ali. Per valorizzare la ricerca.

Teramo | Cerimonia per la posa della prima pietra a Piano d’Accio, alla presenza del Magnifico Rettore Mauro Mattioli e delle massime autorità regionali. Il polo consta di una superficie di 74.540 metri quadrati e ospiterà l’ospedale veterinario per gli animali.

di Nicola Facciolini

Magnifico Rettore Università di Teramo, prof. Mauro Mattioli

Dopo 10 lunghi anni il Polo-agro-bio veterinario dell’Università di Teramo mette decisamente le “ali”. Il primo lotto è una felice realtà, sarà già pronto tra due anni, per un investimento complessivo di 12 milioni di euro. Mercoledì 13 febbraio alle ore 11, in località Piano d’Accio (Teramo), a due passi dalla linea ferroviaria aprutina, il magnifico rettore dell’Università di Teramo, Mauro Mattioli, nell’ambito di una breve cerimonia inaugurale, ha posto la prima pietra dell’ospedale veterinario e della sede del polo agro-bio-veterinario, insieme al Sindaco Gianni Chiodi e al Presidente della Provincia, Ernino D’Agostino.

Un evento a lungo atteso, premiato da una splendida mattinata di sole primaverile, riservato per motivi logistici agli “attori” protagonisti dell’operazione. Una cerimonia significativa non solo per la cittadinanza di Teramo, segno di un rinnovato sviluppo scientifico e tecnologico in Abruzzo dove ora l’industria farmacologica italiana dovrà fare necessariamente la sua parte.

Tra le autorità presenti alla cerimonia, oltre al Consiglio d’Amministrazione dell’Università, anche il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco e il Prefetto di Teramo, Francesco Camerino. Monsignor Michele Seccia, arcivescovo della Diocesi aprutina, ha espresso il proprio vivo compiacimento per le realizzazioni finora viste, il plauso per la comunità aprutina, e ha benedetto con tutto il cuore il cantiere, la prima pietra, gli scienziati, i tecnici e le maestranze che vi lavorano per il benessere, la cultura e il progresso, auspicando il rispetto della vita di tutti. Il polo consta di una superficie di 74.540 metri quadrati, in tre lotti.

“La scommessa è vinta – dichiara il professor Mattioli – linguaggi diversi si sono incontrati ed hanno prodotto frutti abbondanti: questa è la mia grande soddosfazione che condivido con tutti i colleghi dell’università e della facoltà di medicina veterinaria. Oggi siamo 60 docenti e ogni anno 300 ragazzi chiedono di poter entrare nella nostra facoltà che per legge è a numero programmato. Solo 90 ne possono entrare. La domanda è molto forte e poi quest’anno c’è stato l’accreditamento dell’Unione Europea che ci conforta sui buoni risultati ottenuti”.

Da una facoltà che ha saputo trasformare una scuola in un polo bio-tecnologico, in un dipartimento clinico d’avanguardia, c’è solo da immaginare cosa si potrà fare quando l’ospedale attrezzato ad hoc sarà pienamente operativo. “Questo è il momento in cui possiamo metter le ali a una Università che sta già volando” – annuncia il Magnifico. Il costo di questa grande opera è relativamente contenuto.

“Il complesso prevede quattro strutture – spiega il Magnifico – quella in via di realizzazione è stata fortemente voluta e finanziata con coraggio dall’allora rettore, il prof. Luciano Russi, con un importo complessivo di circa 12 milioni di euro”.

E’ in corso di realizzazione il primo lotto che sarà concluso entro il 2010: è costituito da due edifici su una superficie di 23.140 metri quadri. L’edificio A (8mila metri quadri di superficie utile) ospiterà il dipartimento di scienze cliniche e veterinarie, le aule per la didattica, i laboratori, la biblioteca e l’amministrazione; l’edificio B (7mila mq) sarà l’ospedale veterinario per gli animali.

Il secondo lotto interesserà la maggior parte della superficie a disposizione (58.600 mq) sulla quale saranno costruiti gli altri edifici del polo, con i dipartimenti di scienze bio-mediche comparate e di scienze degli alimenti, il polo didattico, i locali per la degenza post operatoria degli animali e i laboratori necessari alla didattica e alla ricerca. Il terzo lotto interessa un’area di 2.800 metri quadri, con il recupero funzionale del casino Giosia e di una piccola chiesa privata, per finalità istituzionali e di rappresentanza.

“Stiamo cercando di riorganizzare il sistema didattico universitario abruzzese – dichiara il presidente Ottaviano Del Turco – evitando di creare inutili e costosi doppioni: questo polo agro-bio veterinario abruzzese che sorge a Teramo è il centro d’eccellenza del settore non solo per l’Abruzzo ma per l’intero Paese”. Un’operazione resa possibile grazie all’accordo istituzionale tra Regione, Comune e Provincia. “Un progetto finanziato interamente dall’Università di Teramo con suoi fondi e dall’allora CdA che – spiega Mattioli – decise di investire una cifra così ingente in questa opera. Un atto simbolico, la prima pietra senza pergamena commemorativa, e significativo per tutti”.

L’Università di Teramo è alla sua terza grande realizzazione, dopo la nuova sede di Giurisprudenza e Scienze Politiche.

“Ora il centro d’eccellenza agro-bio-veterinario dovrà essere riempito di contenuti, operatività e prospettive – afferma Mattioli – perché oggi le risorse vengono solo se si è capaci di recuperarle nei progetti internazionali, di accedere ai fondi strutturali europei: questo è un impegno che i docenti devono assumere di concerto con la società civile, istituzionale e politica”.

Sinergie già messe in campo con successo, indispensabili per rendere il polo d’eccellenza pienamente operativo. Con ricadute dirette sull’economia locale, sullo sviluppo di brevetti e sulla libera impresa di scienziati, ricercatori e tecnici sul nostro territorio. Per frenare la fuga di cervelli e valorizzare la ricerca.

14/02/2008





        
  



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