Il caso dell'accordo tra Comune e proprietà sulla bonifica ex Fim è diventato il primo vero banco di confronto della campagna elettorale di Porto Sant'Elpidio. Su questo terreno, da alcuni giorni la coalizione del sindaco Andrenacci e di un dei suoi avversari, Simone Mazzoni, si scambiano critiche e affondi.

Questo l'intervento dell'avvocato Mazzoni, leader del movimento Portosantelpidiotuttinoi, sull'accordo, ritenuto conveniente solo per il privato. Ecco perché.

"Siamo sempre di più, a manifestare contrarietà ai modi di questa amministrazione, che si disinteressa di ciò che i più vogliono a favore di ciò che pochi fortunati chiedono, ottengono velocemente e fanno all'insaputa degli altri. Da tempo aspettiamo che si realizzino cose di cui non si può più fare a meno: casa a prezzi possibili, tasse comunali giuste, più servizi pubblici, più sicurezza, integrazione sociale e culturale, una piazza che piace, anzi due, comprendendo l'area Serafini, un piano di mobilità con strade nuove lontane da lungomare e statale, un litorale inedificato, godibile per tutti, un entroterra collegato al mare da tutti i quartieri: una nuova visione della città, da cui l'Amministrazione si è allontanata. Io mi sono riavvicinato, dopo aver speso anni di studio e lavoro a Bologna, ed aver imparato una professione che metto a disposizione dei cittadini".

"Per quanto riguarda l'accordo sulla bonifica Fim, mi vanto di essere un alieno, come il consigliere Petrini ha definito chi la pensa diversamente da lui. Mi vanto di non appartenere al mondo dell'attuale Amministrazione, dove ciò che i cittadini vorrebbero conta poco. E' un accordo sicuramente conveniente, ma per il privato. Il Comune rinuncia, dopo quasi 20 anni di processi, a vedere riconosciuto il danno prodotto dalla Fim, che tra qualche mese sarebbe stato finalmente quantificato dal Tribunale di Fermo. Non è inverosimile indicare circa 8 milioni di euro di risarcimento possibile. Il Comune rinuncia anche a 4 milioni di euro di polizza fidejussoria sottoscritta all'epoca dalla Fim a garanzia dell'effettuazione della bonifica mai effettuate. In questo senso si sta concludendo la causa alla Corte d'appello di Roma. Ricordate la storiella del matto - ironizza l'avvocato - che dopo aver aperto 99 cancelli, quando ne mancava solo uno per uscire dal manicomio, decide di tornare indietro perché è stanco? Lo stesso sta facendo il Comune, che manda all'aria 20 anni di cause proprio quando sta per arrivare un risarcimento possibile di 12 milioni di euro".

 "Si fa questo in nome di cosa? - si chiede Mazzoni - Di una bonifica che comunque la proprietà Fim è obbligata a fare? Oppure per veder arrivare le ruspe in tempo per la campagna elettorale? Non vale la pena di conoscere l'importo del risarcimento cui verrà condannata la proprietà, poi trovare un accordo col coltello dalla parte del manico per il Comune? Perché tanta fretta? Per vedere regalata al Comune la cattedrale, che per il privato è un peso inutile a causa del vincolo della Soprintendenza? Credo che la città meriti un risarcimento vero e non un contentino pre-elettorale. Quanto alla sbandierata opportunità di recedere dall'accordo entro il 30 agosto, è una bufala. Le cause risarcitorie dovrebbero ricominciare dall'inizio e tutti avremmo aspettato 20 anni per niente. Faccio i complimenti all'Amministrazione per la brillante operazione. E mi chiedo: su Piazza e Orfeo Serafini che accordo si inventerà per dribblare la volontà dei cittadini?"