Cinque partite alla fine e nove punti di svantaggio. Ci credete ancora o pensate già ai play-off?
Il ritardo che abbiamo dal Montegranaro non ci permette di pensare al primo posto. I nostri sforzi sono diretti a noi stessi, alle nostre prestazioni, all'avversario da affrontare di volta in volta. La promozione della Fermana ormai dovrà passare quasi certamente dagli spareggi, ma finché la matematica ce lo consente è bello sognare.

Montegranaro sta dimostrando di avere qualcosa in più?
I due organici sono diversi, ma entrambi validi tecnicamente e superiori alla media della categoria. La differenza sta nella loro continuità dei risultati. Si sono imposti due volte negli scontri diretti, anche se noi siamo arrivati a giocare quelle partite non nelle migliori condizioni. Questa non vuole essere una scusante perché i fatti danno comunque loro ragione.

Guardando i numeri, i problemi della sua formazione sembrano venire dal reparto arretrato: 34 goal subiti, una delle peggiori difese.
La Fermana, per storia e tradizione, in queste categorie che non le appartengono deve imporre il proprio gioco. Non si può adattare all'avversario e questo porta a concedere qualcosa in più. Lo stesso fatto di affrontarci o di venire al Recchioni, uno stadio vero che a novembre ha ospitato la Nazionale under 21, carica ulteriormente i nostri rivali che triplicano le loro forze quando ci sfidano.

Sabato prossimo ancora in campo per la Coppa Italia di Promozione: è un obiettivo o la mente è sempre al campionato?
Questa doveva essere una settimana di scarico, invece ci stiamo preparando per questa semifinale di coppa. Vogliamo conquistare la finale e ci sono tutti i presupposti per riuscirci. Dopo il pareggio dell'andata, sabato a Corridonia mancherà solo Amaolo, ancora infortunato, per il resto sono soddisfatto di avere finalmente, dopo due mesi e mezzo tribolati, tutto l'organico a disposizione e in buona condizione.