C'è tutto Montegiorgio dentro. Passato e presente!
Montegiorgio | Un libro in cui è racchiusa tutta Montegiorgio. C'è davvero tutto, l'arte cronologica, le frazioni, i vicoli, gli scorci, i personaggi.
di Simone Menin
Inviti dell'evento
Chi meglio di Mario Liberati poteva fare da collante per assemblare i puzzles rarefatti di una Montegiorgio tanto poco rappresantata sotto il profilo storico e artistico? Nessuno. Perizia, dovizia di particolari, conoscenza, ricordo sono le particolarità che hanno permesso al redattore di noidimontegiorgio.it di creare un unicum fra antiche volte e arazzi dimenticati, fra vie ormai dismesse e racconti che solo l'ascolto di anziani e la vita vissuta in un mare magnum di emozioni e passioni poteva concretizzare.
Rendere concreto un progetto così ambizioso, e non si fa per dire, non è cosa facile. Essenziale è stata la collaborazione per le ricerche di archivio dell'Archeoclub di Montegiorgio nelle persone di Maria Alessandra Alessandrini, Chiara Casturani, Loretta Del Bianco e Ramona Ferri.
Parla davvero di tutto: gli storici poeti dialettali, l'ospedale della capitale della media Valtenna, il teatro, l'aviosuperficie, i personaggi, uomini illustri, i reperti archeologici, i dipinti, le fotografie, le icone e tanto tanto altro. E' sicuramente un regalo utile ed interessante che il comune di Montegiorgio ha fatto ad ogni capofamiglia dei nuclei familiari della cittadina. Ogni capofamiglia infatti può ritirare una copia omaggio del libro presso il comune se non lo ha già fatto in sede di presentazione dello stesso domenica 9 marzo.
Il libro inoltre è stato curato sì da Mario Liberati ma scritto nei testi da Marisa Calisti, Michela Costanzi, Maria Di Chiara, Giuseppe Flammini, Virgilio Labardi, Samuela Lautizi, Germano Liberati, Giacomo Liberati, ed il mitico, intramontabile poeta dialettale, l'unico Agostino Scaloni, che con Montejorgio Cacionà ancora fa conoscere il paese a tutte le Marche. Se è vero che ogni uomo è condizionato innegabilmente da ciò che vive, mangia, respira attorno a se è altrettanto vero che ogni montegiorgese può riconoscersi in questo libro, tornare a passeggiare negli scorci dimenticati, ricordare detti che oggi non si usano più e magari versare qualche lacrima nostalgica pensando al bel tempo che fu, proiettandosi nel domani spinto in alto da ciò che lo ha preceduto.
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09/03/2008
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