Una dura critica sia nel metodo che nel merito della faccenda. A Forza Italia il "Festival della Pace" che l'Amministrazione Gaspari sta progettando per celebrare la Liberazione di San Benedetto dal nazifascismo proprio non và giù. Nella mattinata di lunedì 16 giugno il Direttivo Comunale azzurro ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i particolari del ‘rifiuto'.

"Il Sindaco ha informato i membri della minoranza a cose già fatte. Visto l'importanza dell'argomento ci saremmo aspettati un maggior coinvolgimento", afferma Bruno Gabrielli.

"Il Consiglio Comunale non conosce la struttura del festival e soprattutto i suoi costi - denuncia Andrea Assenti - siamo alla solita prevaricazione assoluta dove tutto è calato dall'alto, chiediamo ufficialmente un'incontro con Gianni Schiuma affinché almeno lui ci indichi i contenuti di questa manifestazione"

Il Dj Gianni Schiuma, membro della Soka Gakkai, è uno dei principali organizzatore dell'evento. Egli ha dichiarato che il "Festival della Pace" interesserà anche gli alunni delle scuole cittadine, un'idea del tutto bocciata dai forzisti: "Farò le barricate affinché ciò non avvenga - tuona Gabrielli - non lasceremo che ideologie così lontane dalla nostra cultura coinvolgano i nostri figli".

Gli azzurri sono allarmati per ciò che su internet si legge della Soka Gakkai, organizzazione giapponese di rilievo mondiale, presieduta da Daisaku Ikeda che mercoledì 18 riceverà la cittadinanza onoraria di San Benedetto. Documentandosi sulla Rete ci si imbatte in alcune fonti che illustrano come la Soka Gakkai (nata nel 1930), si è, via via, trasformata in un sistema di potere con amicizie influenti e frequentazioni dei maggiori leader mondiali, anche alcuni tra i più discussi e controversi, come Noriega, Ceausescu e Castro.

La Soka Gakkai è stata in Italia inclusa nel rapporto della Direzione centrale Polizia di prevenzione "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia" dove si afferma, in generale, che tratta di "dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti dalle confessioni di origine", e aggiunge in particolare che il buddismo della Soka Gakkai - basato sul Sutra del Loto - non è riconosciuto dalla massima autorità buddista sulla Terra, il Dalai Lama.

In Francia una commissione parlamentare, nel 1995 e nel 1999 (Rapporto Guyard) , e in Belgio un'analoga commissione d'inchiesta della Camera dei Rappresentanti, nel 1997, hanno incluso la Soka Gakkai in una lista di organizzazioni religiose le quali, secondo le commissioni, devono essere ritenute delle "sette" a tutti gli effetti.
Le critiche di "settarismo" sono mosse anche da ex membri che accusano la Soka Gakkai di attività anti-sociali e violazione dei diritti umani.

Nello specifico, gli ex membri denunciano: l'assenza di democrazia all'interno dei gruppi Soka, con ogni decisione presa d'alto ed un sistema di poteri interno e responsabilità simile al multilevel-marketing; la distanza dal vero buddismo; lo sfruttamento del lavoro personale degli adepti e la spinta ad acquistare oggetti commercializzati dalla Soka Gakkai; meccanismi di condizionamento mentale analoghi a quelli di altre sette.

"Io invece mi chiedo che senso abbia festeggiare il 18 giungo - dice Franco Ruggeri - tutto il Paese ha scelto di festeggiare la Festa della Liberazione il 25 aprile, la scelta del Comune di San Benedetto squalifica e mortifica la ricorrenza nazionale".

Giovanni Poli si concentra su Daisaku Ikeda al quale andrà un riconoscimento che negli anni avvenire sarà uno dei punti principali del "Festival" e sarà assegnato ad una personalità di rilievo mondiale che nel corso dell'ultimo anno si distinguerà per attività pacifiste: "Mi sembra la persona meno adatta per inaugurare un'iniziativa del genere", afferma Poli. Spulciano a fondo nella rete, infatti, si trovano non pochi punti oscuri sulla vita di Ikeda, classe 1928. I critici lo accusano di non essere in alcun modo intervenuto in opposizione alla politica giapponese di intervento in Iraq e di appoggiare sostanzialmente le teorie della guerra preventiva dell'Amministrazione americana. La sua organizzazione, inoltre, non si sarebbe mai opposta alla pena di morte che, per di più, in Giappone si attua per impiccagione.

Tarcisio Bastarelli invita l'Amministrazione Gaspari a badare di più al sodo: "Basta a spese per eventi dallo scarso impatto sulla cittadinanza". Secondo l'azzurro sarebbe meglio utilizzare il denaro pubblico per migliorare strade, marciapiedi ed arredo urbano in ogni zona della città.

"Crediamo che l'intera manifestazione sia solo un'operazione di bassa speculazione politica -conclude Gabrielli - utile a sbandierare i vessilli arcobaleno ed a sprecare una cifra ancora sconosciuta di denaro pubblico. Non credo sia necessario istituire un Festival per sottolineare la vocazione pacifica del nostro Comune, come del resto di tutti i Comuni d'Italia".