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Allo sferisterio debutta il "Resurrexi"

Macerata | Il regista Paolo Panizza presenta l’opera che andrà in scena allo Sferisterio il 3 agosto.

C'è grande attesa a Macerata per il Resurrexi, commissionato dalla Cei ad Alberto Colla nel 2006, che debutterà il 3 agosto allo Sferisterio. L'opera sacra è una delle novità più significative nel panorama della grande musica contemporanea. A dirigere l'orchestra è il Maestro Daniele Callegari. Sul palco Tiziana Carraro nelle vesti di Maddalena, Raffaella Angeletti in quelli di Maria (anche se infortunata), Massimo Popolizio è Cristo, Alessandro Liberatore è l'uomo diretto a Emmaus e Maurizio Muraro, il compagno di strada.

La scelta del titolo della pièce ("Sono risorto") è tratto dall'incipit latino dell'antifona d'ingresso della messa di Pasqua, che suona come l'autopresentazione di Cristo che, nella liturgia, si identifica e si fa riconoscere, appunto, nella sua nuova condizione di Risorto. Paolo Panizza, regista e autore veronese affermato, delinea questa pièce musicale. "Il Resurrexi è un oratorio sacro che è stato eseguito per la prima volta nel 2006 a Verona. È contemporaneo, attuale, e dal punto di vista musicale è molto spettacolare, evocativo".

È in lingua latina?
"No, questa la prima grande caratteristica del Resurrexi: è in lingua italiana, tranne qualche passo in latino. Racconta la Resurrezione di Cristo proprio dall'uscita del sepolcro, in prima persona. È un oratorio diviso in cinque quadri con voce recitante. Il coro vive tutto l'evento in prima persona, due cori di voci bianchi sono invece degli straordinari angeli. È un'opera storica, religiosa, altamente poetica, laudativa. C'è una fusione di valori: fede, musica e poesia."

Quali modifiche rispetto a quella di Verona nel 2006?
"Qui allo Sferisterio è una re-interpretazione. A Verona venne fatto al chiuso, al Teatro Filarmonico, con uno schermo e con tendaggi che riflettevano le luci. Avendo a disposizione un'architettura splendida e naturale, con uno spazio molto vasto abbiamo apportato qualche modifica sugli effetti luce, scritti in partitura come parte integrante della musica. Il compositore, Alberto Colla, ha unito in simbiosi i valori della scala cromatica con le note e la loro altezza. È complicato, ma faccio un esempio: il do corrisponde al rosso, quattro tonalità del do, dal grave all'acuto, corrispondono a quattro altre tonalità. E così via. Infatti, in partitura c'è lo spettro cromatico di 48 colori. Quindi allo Sferisterio, la mia visione del Resurrexi, sarà quella di un caleidoscopio di colori che accentuano ancora di più il pathos dell'oratorio sacro e la interpretazione degli artisti".

Luci e colori per accentuare la poesia di questa opera sacra. Può svelare qualche anticipazione?
"Grazie al light designer Sergio Rossi e al Maestro Giorgio Bormioli, verranno proiettati sullo schermo naturale dell'Arena campi di colore rettangolari, quadrati, geometrie che esalteranno lo spazio e la musica, con colori fluorescenti e tinte più pacate, o violente, sino a giungere all'azzeramento della luce. Vedendo le proiezioni che stavamo creando, ci sono venuti alla mente pitturi astrattisti come Wassily Kandinsky e Mark Rothko, guardando anche la mostra al palazzo Ducale di Genova. I colori del mondo reale vengono filtrati fino ad assumere un significato proprio. Così, proiettando le figure geometriche sullo schermo naturale dell'Arena, facendole ruotare e muovere, queste gradazioni di colore evocheranno sensazioni di armonia e di contrasto, di quiete o di dramma, architetture di colore e di luce, anche sfere celesti, diventeranno emozioni musicali. Quindi una rivisitazione in chiave astratta: musica, matematica, colore e geometria.".

E per la parte orchestrale?
"Sono onorato della direzione del Maestro Callegari, che ha provato con molta passione. Ringrazio anche il Maestro Pizzi che ha affidato la possibilità di curare questo impedibile evento".

01/08/2008





        
  



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