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Riforma scolastica: 3° puntata

San Benedetto del Tronto | Ha risposto oggi, alle nostre domande, l'assessore alla pubblica istruzione e alla cultura Margherita Sorge.

di Francesca Poli

L'assessore Margherita Sorge

"Molte cose non sono ancora chiare, è tutto confuso, i dirigenti scolastici brancolano un po' nel buio perché non ci sono delle direttive ancora precise". Esordisce così l'assessore alla cultura e alla pubblica istruzione Margherita Sorge che, molto volentieri, si è prestata all'intervista per dire la sua su alcuni cambiamenti scolastici proposti del decreto Gelmini.

Assessore, anche a lei la domanda di rito, ormai uguale per tutti: cosa ne pensa del possibile ritorno del "Maestro unico" alle elementari?
"Credo che la decisione della Gelmini di riportare il maestro unico alle elementari, sia la scelta più sciagurata perché il segmento scolastico che più funziona in Italia è proprio la scuola primaria: dai dati statistici, e non me li sono inventati io, la scuola primaria italiana è la sesta nel mondo per importanza ed efficacia. La scuola primaria con tre insegnanti e uno specialista per la lingua straniera fu una sfida e una modifica, una conquista importante perché c'è confronto con i vari maestri e tra i maestri e la famiglia. Io ho potuto toccare con mano l'esperienza di mio figlio, la maggior efficacia dell'insegnamento e soprattutto dello stato psicologico. Credo che questa riforma vada in senso contrario rispetto all'evoluzione che abbiamo fatto da 30 anni a questa parte".

Quindi no ad un passo indietro. Devo dedurre allora che non è d'accordo sull'obbligo categorico, per tutta la scuola dell'obbligo, dell'uso del grembiule.
" Secondo me è una riforma superficiale, solo di apparenza che non va assolutamente ad incidere sulla sostanza: è un voler cambiare tanto per non cambiare nulla. La realtà è che questa riforma scolastica, voluta soprattutto da Tremonti, per tagliare 7 miliardi di euro per due o tre anni, vedrà un reinvestimento sulla scuola soltanto del 30%,vuol dire che la pubblica istruzione è stata presa come grande fetta della società su cui tagliare mentre invece avrebbe avuto bisogno di maggiori investimenti. Non si può decidere di risparmiare laddove invece bisogna investire perché dobbiamo garantire ai giovani un futuro".

Beh, a proposito di ritorno al passato, si ripropone in esame l'uso del voto in condotta come fattore principale che determina la promozione di uno studente. Anche qui nessun passo indietro?
"Forse è l'unico punto su cui sono parzialmente favorevole; però non deve diventare uno strumento coercitivo e basta, deve essere un elemento che insieme ad altri strumenti deve migliorare la condotta. Mi riferisco ad interventi strutturali come psicologi e un maggior contatto con la famiglia. Io credo che il voto in condotta possa essere uno strumento coercitivo che però deve fare da corollario a tante altre iniziative che devono diventare più sostanziali per valutare la condotta dei ragazzi. La cattiva condotta di un ragazzo è sintomo di un malessere, quindi bisogna cercare di risolvere il problema alla radice, non soltanto superficialmente e con una bocciatura. Credo che il problema debba essere affrontato in maniera più matura".

Dunque, insegnanti preparati e pronti ad affrontare qualsiasi problema. Ma la Gelmini vorrebbe eliminare la Siss...
"Altro modo per tagliare e risparmiare che va controtendenza: è chiaro che bisogna investire sulla scuola senza fare tagli di questo genere. La Gelmini disse in un' intervista che fare l'insegnante è come una missione: è giusto; ma l'insegnante va anche motivato e specializzato.
Bisogna inoltre ricordare che in Italia i docenti sono i peggio pagati al mondo ed è deplorevole ciò. E' doveroso e urgente cominciare a pagarli in maniera consona".

11/09/2008





        
  



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