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Riforma scolastica: Legambiente dice no ai tagli

Ancona | Nei piccoli comuni oltre 20.000 plessi sono a rischio chiusura e potrebbero sparire, nella Regione, quasi l'80% delle materne. La protesta al decreto Gelmini continua.

Mariastella Gelmini

Con i tagli si chiude. Cresce giorno dopo giorno la protesta nelle scuole dei piccoli comuni marchigiani. Al loro fianco Legambiente, ANCI, sindaci e cittadini: tutti uniti per la mobilitazione che ha preso il via contro i pesanti tagli che la finanziaria ha previsto per il sistema scolastico italiano.

Tagli indiscriminati e nessuna proposta alternativa: aumentano gli alunni ma calano le cattedre, aumenta il precariato e chiudono le scuole; peggiora l'offerta educativa e le condizioni formative nelle aree svantaggiate, a rischio il sostegno per le fasce più deboli, disabili e stranieri.

Tagli che penalizzano in modo grave gli istituti più piccoli anche nelle Marche. Se, come previsto, il criterio per stabilire la sopravvivenza dei plessi scolastici sarà quello del numero degli alunni, facendo una proiezione sui plessi che hanno un numero inferiore ai 100 alunni, nella nostra regione potrebbero chiudere i battenti quasi l'80% delle materne e il 43,7% delle elementari. Poco meglio starebbero le secondarie di 1° e 2° grado marchigiane con rispettivamente previsioni del 38,5% e 25% di tagli.

"Se le previsioni che abbiamo fatto troveranno conferma, sarà forte la ricaduta che i provvedimenti decisi dal Governo avranno anche sull'intero sistema scolastico marchigiano - ha dichiarato il presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni-. Le percentuali sul numero delle scuole che rischiano la chiusura sono elevate. Sarebbe un grande impoverimento culturale e formativo per le Marche- ha aggiunto il presidente- soprattutto in questo momento in cui la formazione ricopre un ruolo di importanza crescente con i ragazzi che rappresentrano il vero investimento per il futuro e il progresso del nostro territorio. Legambiente ricorda, infatti, che in Italia il 72% dei comuni sono al di sotto dei 5000 abitanti e nelle Marche hanno 179 piccoli comuni pari al 73% dei 246 comuni marchigiani".

"Effetti ancor più drammatici potranno verificarsi nelle scuole elementari, - ha aggiunto la responsabile di Legambiente Scuola e Formazione Marche Bruna Bernardini - qui a causa della sottrazione di risorse umane si andrà a modificare l'organizzazione e la didattica di quella parte fondamentale della nostra offerta formativa che oggi è l'unica a far registraree performance degli studenti al di sopra delle media dei Paesi Ocse. L'istituzione del maestro unico e la messa a rischio della scuola a tempo pieno, infatti, avrà come conseguenza un impoverimento didattico e culturale a danno di quello che ora è un riconosciuto modello di successo. Andranno a morire, infatti, anche quei modelli organizzativi e didattici basati sulla trasversalità disciplinare e la cooperazione tra docenti, il lavoro per progetti, il rapporto con il territorio.Ritorneremo quindi ad avere una scuola avulsa dal territorio, chiusa, ripiegata su stessa. Per questi e tanti altri motivi ci battiamo per "una scuola che vale" , una scuola di qualità, una scuola capace di futuro" .

16/09/2008





        
  



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