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Interpellanza al Sindaco Celani per vederci chiaro

Ascoli Piceno | Il Dott. Brandimarti chiede lumi sulla qualità del servizio erogato.

di Redazione

Nel capoluogo ad agitare le acque non bastava la già turbolenta azienda sanitaria  (con il recente commissariamento della zona 13 e il ricorso pendente al TAR Marche dell'ex Direttore Carmosino), ma anche le case di cura sono finite nel mirino. Destano attenzione in particolare le vicende dele case di accoglienza per anziani  "Casa di Giobbe" e "Villa Santo Padre Pio", oggetto di numerosi sopralluoghi delle autorità preposte.

Proprio dalle ispezioni dell'ASUR, dei VV.FF e persino dei NAS del Comando Regionale, prende spunto il Consigliere Comunale Giuseppe Brandimarti per interpellare in merito il Sindaco Piero Celani. Nello specifico, l'iniziativa del Dott. Brandimarti mira a far luce sui presupposti che hanno consentito il rilascio delle necessarie autorizzazioni a espletare l'attività di accoglienza e alloggio per anziani e che, dopo anni, sono state revocate lasciando immaginare che il servizio erogato fosse carente.

Di seguito pubblichiamo l'interpellanza del Dott. Brandimarti:

"Il sottoscritto Consigliere Comunale del Partito Democratico inoltra la presente interpellanza con richiesta di risposta scritta e orale da fornire nel prossimo Consiglio Comunale.

Premesso che da comunicazioni effettuate nel mese di maggio scorso, integrate con i verbali di sopralluogo dei Vigili Urbani, si è venuti a conoscenza che le due strutture di accoglienza e alloggio per anziani denominate in vario modo Casa di Giobbe o di Marta & Maria risultano essere operative, da alcuni anni, senza l'autorizzazione apposita del Comune all'esercizio di strutture e servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale ai sensi e per gli effetti della L. R. n. 20/2002.

Si tratta di due nuove e distinte richieste di autorizzazione per poter esercitare l'attività di due comunità alloggio per anziani, già funzionanti. Purtroppo esiste un caso che riguarda la cessazione immediata dell'attività di accoglienza anziani della Casa Villa San Padre Pio di Via Marcello Federici in quanto veniva accertato, da sopralluoghi e risultanze dei NAS di Ancona (Comando Carabinieri per la Tutela della Salute) e del Dipartimento di Prevenzione ASUR Marche 13, che nella struttura in oggetto veniva esercitata un'attività di accoglienza di anziani non autorizzata.

In quel caso il dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di Ascoli Piceno, preso atto del parere negativo della Commissione tecnico-consultiva, ordinava con atto n. 372 del 10 ottobre 2007 la cessazione immediata dell'attività di accoglienza anziani di Villa San Padre Pio. Malgrado che sul giornalino comunale venivano inserite apposite pagine pubblicitarie della stessa casa di accoglienza. Le attività espletate nelle strutture in oggetto sono da considerarsi "prestazioni sociali a rilevanza sanitaria" (comma 2 art. 3 DPCM del 14 febbraio 2001) di competenza dei Comuni e vengono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, secondo quanto stabilito dai Comuni stessi.

Considerato tutto ciò in premessa si chiede di sapere:
1. se le strutture Casa di Giobbe e di Marta & Maria erano in possesso di una apposita autorizzazione nel periodo precedente alla legge n. 20/2002, anche se rilasciata in via provvisoria.

2. Se per la Comunità di accoglienza Casa di Giobbe si stata seguita la stessa procedura che ha dato avvio all'ordinanza del Dirigente comunale di cessazione immediata dell'attività della Casa Villa San Padre Pio, in occasione della precedente richiesta di autorizzazione del 29 luglio 2004 poi archiviata il 4 settembre 2007. Se sono state previste e applicate le stesse sanzioni pecuniarie ed amministrative.

3. Se sia stato posto in essere un accordo tra Comune e Casa di Giobbe mediante convenzione o altro. E se sono state erogate sovvenzioni e contributi in relazione all'attività residenziale svolta finora.

4. Per quanto concerne le due nuove richieste di autorizzazioni (prot. n. 26728 e 26725 del 9 maggio scorso) si chiede, anche alla luce dell'incidente occorso nelle strutture in data 8 maggio 2008, che il percorso istruttorio del Comune venga svolto con sollecitudine e celerità, a differenza di quanto avvenuto in precedenza quando ci sono voluti ben tre anni di tempo dalla richiesta di autorizzazione alla archiviazione della stessa.

5. Per quanto la Casa di Giobbe e di Marta & Maria, trattandosi di due distinte strutture e quindi di due autorizzazioni separate, si chiede di esaminare attentamente le dichiarazioni del responsabile attestanti la dotazione del personale in servizio nelle strutture a regime, con l'esatta indicazione del numero di ore settimanali di servizio previste e della relativa qualifica professionale del personale adibito alla cura degli anziani, per il semplice motivo che risulta (dai verbali dei Vigili Urbani) che saranno previsti solo nn. 4 dipendenti per entrambe le strutture.

6. Altresì importanti risulteranno le dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà, redatte ai sensi dell'articolo 47 del DPR n. 445/2000 e sottoscritte dai soggetti richiedenti. Attestanti il rispetto della normativa vigente in materia di urbanistica, edilizia antisismica, prevenzione incendi, igiene e sicurezza con indicazione della data di rilascio dei certificati e degli atti amministrativi prodotti dall'autorità amministrativa.

02/09/2008





        
  



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