Il Piceno Consind (Consorzio per la industrializzazione delle valli del Tronto, dell'Aso e del Tesino) è da tempo nell'occhio del ciclone. Si moltiplicano le voci dei favorevoli al suo commissariamento, ritenendo ormai esaurita la sua funzione. Dopo l'autorevole presa di posizione del Sindaco di Ascoli, Piero Celani, anche il Consigliere Comunale Alessandro Galosi, leader della nuova formazione politica "DestrAscoli", considera l'Ente ormai inutile.

Il Consorzio fu istituito nel 1964 e nel corso degli anni Novanta importanti modifiche strutturali ne hanno modificato la fisionomia. Nel 1999 è divenuto Ente pubblico economico e ha assunto la comune denominazione di "Piceno Consind". Attualmente ne fanno parte, oltre all'Amministrazione Provinciale, ben 30 Comuni del territorio, le 2 Comunità montane (quelle del Tronto e dei Sibillini) nonché la CCIAA ascolana.

Innegabili i meriti ascrivibili al Consorzio nel corso dei decenni passati ma da qualche tempo si è consolidata l'idea che la sua funzione propulsiva sia esaurita, se non addirittura deleteria. Così la pensa anche Galosi che, a nome della formazione politica di destra di cui fa parte, bolla l'Ente "come un organismo pletorico, inutile, oneroso, e doppione di altri enti territoriali già esistenti".

Nella Commissione Affari Istituzionali che si è tenuta ieri pomeriggio, con all'ordine del giorno il rinnovo dei rappresentanti in seno all'Assemblea del Consorzio, Galosi ha perorato le motivazioni del commissariamento. "Sono consapevole che il nostro Comune non ha questo potere - spiega il politico - ma in veste di Comune capoluogo può inviare un messaggio forte in tal senso, ad esempio non nominando i propri rappresentanti".

Coerentemente il Consigliere ha votato contro la proposta di rinnovo, consapevole però che l'ampia trasversalità rappresentativa dell'Ente potrebbe dare, nonostante il futuro appaia nebuloso, un risultato diverso da quello prefisso.