La magia del cinema in bianco e nero al Bizzarri
Cupra Marittima | E' stato proiettato ieri sera il film i "Misteri di Roma", film degli anni '60, che racchiude la storia e le storie della capitale.
(foto d'archivio)
Proiezione "magica" ieri sera al Cinema Margherita di Cupramarittima. Sullo schermo le immagini in bianco e nero dei "Misteri di Roma", in platea lo sguardo di spettatori coinvolti nello sviluppo di un film corale che, nei primi Anni '60, è riuscito a cogliere di Roma quegli aspetti che nessun servizio giornalistico e nessun documentario aveva colto e sarebbe riuscito a cogliere successivamente.
Inserito nel programma della 15° Rassegna del documentario come "omaggio a Libero Bizzarri", il film supervisionato da Cesare Zavattini, racchiude tutti i sentimenti che la narrazione di storie di uomini si porta appresso. Quella che ne viene fuori è la Roma del pre-boom economico, dell'in fieri della "dolce vita", del ruolo della Chiesa, della invasiva presenza della curia romana e dell'ascesa prepotente dei primi palazzinari devastatori di un territorio preda di una barbarie travestita da progresso. Scorrono fame e disperazione ma anche esaltazioni mistiche e scenari da arricchiti, il mondo della prostituzione di strada e quella d'alto bordo, emerge insomma una Roma talmente provinciale da lasciare attoniti pensando a quella che sarebbe diventata di lì a qualche anno.
La lunga sequenza dei baci rubati alle coppiette di Villa Borghese, i timidi approcci erotici dei giovani usciti fuori dalla devastazione della seconda guerra mondiale, narrati con una tecnica di ripresa encomiabile e una fotografia in bianco e nero in flou da "oscar", hanno disegnato momenti struggenti, una sorta di fuga dall'Alcatraz delle violenze quotidiane e dalle già evidenti sopraffazioni dei potenti nei confronti della gente comune.
I Misteri di Roma è un film che non circola, che non si vede facilmente, che non rientra fra quelli destinati alle celebrazioni. La considerazione che abbiamo fatto, dopo averlo visto anche noi per la prima volta, è che a oltre quarant'anni dall'uscita la sua visione crea ancora molti imbarazzi e pone interrogativi lontani dall'essere datati.
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14/10/2008
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