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Alessio Sundas querela radio 105

Ascoli Piceno | Dopo aver scoperto che il DJ della trasmissione "Lo Zoo di radio 105" ha promosso una petizione contro di lui, Sundas dice basta e querela radio e DJ.

"LE FIRME AUMENTANO, MA NE SERVONO MOLTE DI PIU' PER FERMARE QUESTA VERGOGNA!! Dimostriamo per una volta che uniti riusciamo a porre fine ad un'ennesima porcheria creata dalla nostra società!!! Raggiungiamo almeno 50 mila firme e andiamo insieme a Roma in Parlamento per fermare "Alessio Sundas" e le sue iniziative!!! Dobbiamo fermarlo!!! Non possiamo permettere a questa persona di lucrare sulla morte di 4 ragazzi Italiani".

Venuto a conoscenza della petizione messa in campo da quelli dello ZOO di 105 contro di lui, Alessio Sundas ha deciso di dire basta. E ha deciso di farlo sporgendo denuncia e chiedendo la sospensione del dj che ne è stato il promotore. "Sono stato diffamato - spiega il manager toscano che più di un anno fa ingaggiò il rom Marco Ahmetovic come testimonial di una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale contro l'abuso di alcol al volante - e come se non bastasse non mi è stato dato modo di dire la verità sulle motivazioni che mi hanno spinto a realizzare la mia iniziativa".

Tratto sempre dal blog dello ZOO: "Io amo il mio paese e non voglio vederlo finire in merda...io voglio sfruttare la forza dello Zoo per creare delle soluzioni e non solo delle lamentele, perchè a parlare e criticare ci vuole poco, ma tirare fuori le palle a fare qualcosa di concreto richiede sforzi e coraggio...e credo fermamente che chi conduce e chi ascolta abbia voglia di cambiare davvero le cose!!! La questione Sundas e l'assassino di 4 ragazzi innocenti è la famosa goccia...è troppo, non possiamo permettere a questi delinquenti di ballare sulla morte di 4 ragazzi, non è possibile che quest'uomo mangi sulla disgrazia di 4 famiglie distrutte...ve lo chiedo per favore di firmare questa petizione che consegnerò personalmente al parlamento Italiano. Sundas e tutti quelli della sua specie (non umana) devono essere fermati". Parole che si commentano da sole.

Alessio Sundas è conosciuto ai più soprattutto per la vicenda del rom Marco Ahmetovic, da lui scelto oltre un anno fa come testimonial di una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale contro l'abuso di alcol al volante e di una linea di jeans, accessori e profumi poi messa in vendita sul noto sito di aste on line E-Bay (tutti con il marchio "Linearom", promosso da Sundas). Tra le polemiche, Sundas decise di scegliere proprio lui, Ahmetovic, per promuovere le sue iniziative, con l'intento di farne una star. Perché?

"Una sfida rivolta al sistema - disse allora Sundas - per dimostrare che in Italia non va avanti chi merita, ma solo chi fa audience e si macchia di crimini infamanti e terribili". Ma ora, a distanza di più di un anno, a causa di questa scelta la vita di Alessio Sundas è radicalmente cambiata. "Sono costretto a uscire di casa con cappello e occhiali - racconta -, non posso neanche andare al supermercato. Ricevo ogni giorno e-mail di minacce di morte rivolte a me e ai miei cari, materiale che ho già consegnato alla Polizia Postale, sono oggetto di aggressioni verbali in continuazione. Non posso lavorare. Mi sento agli arresti domiciliari a casa mia. Così non posso andare avanti.

Tengo a precisare che non mi sono mai macchiato di crimini, il mio unico errore è stato quello di lanciare una provocazione al sistema che è stata poi usata contro di me. La proposta di legge che avevo stilato per impedire che i criminali potessero godere dei benefici della notorietà era nata molto tempo prima del mio incontro con Ahmetovic. Ma ora dico basta. Mi sono già mosso contro Googlenews perchè di recente le news che mi riguardavano avevano una permanenza solo di poche ore, Ora sporgo querela contro quelli dello ZOO di 105. Non si può rovinare deliberatamente la vita di un uomo senza dargli la possibilità di difendersi. Diffamare chi non può difendersi è da vigliacchi. E che ha agito così ne pagherà le conseguenze. Ho messo tutto in mano ai legali dello Studio Ponti. Ora vedremo chi è nel giusto e chi no".

02/10/2008





        
  



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