Pagamento ritardato delle retribuzioni, clima di incertezza ed un piano industriale fallimentare.

Sono questi in sostanza i motivi che hanno spinto i lavoratori della Itac, lavanderia industriale storica sita a Grottammare attualmente in stato di crisi, a manifestare pacificamente davanti i cancelli dell' azienda.

"Rivendichiamo il pagamento puntuale degli stipendi - ha commentato Canali Floriano della Uilta Uil - l'azienda ha fatto piombare i lavoratori in un clima di incertezza poiché ad oggi, non si conoscono le intenzioni della direzione nei confronti dei 70 cassa integrati. Ci si chiede inoltre il motivo del mancato supporto da parte delle istituzioni, parlo della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche".

La Itac, che sino ad alcuni anni fa dava lavoro a più di mille dipendenti, oggi ne conta 155 di cui 70 lavoratori si trovano in stato di cassa integrazione percependo una retribuzione mensile di € 700,00.

Oltre a dover percepire una retribuzione così bassa, i lavoratori non hanno visto accreditarsi neanche lo stipendio relativo al mese di settembre che doveva avvenire il 17 ottobre. L'azienda ha informato i dipendenti dello stato di crisi in cui versa per via della mancanza di liquidità. A questo punto i lavoratori, indetta una assemblea aziendale in data 8/10/08, hanno proposto ai vertici di corrispondere almeno la metà della somma nell'immediatezza. Tuttavia la direzione è rimasta ferma sulle proprie volontà rifiutando tale proposta.

I lavoratori, esasperati e preoccupati per le sorti dell'azienda e delle proprie famiglie hanno pertanto deciso di scioperare per dare un segnale di protesta affinché l'azienda venga incontro anche alle loro esigenze.

"Non è stato sottoscritto alcun piano industriale che rassicuri i lavoratori". Questo è stato il commento della D.ssa Paola Giovanozzi segretaria della CIGL categoria FILTEA che questa mattina ha supportato i lavoratori Itac insieme a Antonucci Marsilio segretario provinciale Femca CISL e Bondini Alberto della CGIL.

Purtroppo la produzione 'Denim' (si ricorda che la Itac attualmente esegue lavorazioni di lavaggio sui jeans) è stata trasferita nei paesi dell'Est come Polonia e Romania). L'azienda - ha riferito Antonucci - dovrebbe avere il coraggio e la volontà di cambiare tendenza rispetto ad un sistema economico che stà crollando".

La Itac dunque è scivolata nel vortice della grave crisi economico-finanziaria che incombe sul territorio marchigiano. Si risolleverà? intanto i lavoratori rivendicano la tutela dei propri sacrosanti diritti.