Tutti a giudizio: le ingiurie a Lattanzi giovedì in Tribunale
Sant'Elpidio a Mare | Di fronte al giudice di pace Del Vecchio, Diomedi, Gramigna e Meconi: citati per ingiurie dai Democratici e popolari nella notte della caduta dell'ex sindaco Martinelli.
di Pierpaolo Pierleoni
Il gruppo dei Democratici e popolari guidato da Franco Lattanzi nella formazione delle ultime elezioni amministrative
Tutti in Tribunale per ingiurie. Compariranno giovedì 6 novembre davanti al giudice di pace di Sant'Elpidio a Mare Massimo Diomedi, Carlo Del Vecchio, Antonio Gramigna e Marcello Meconi, denunciati per violazione dell'art.594 del codice penale (appunto per il reato di ingiurie) nei confronti degli esponenti dei Democratici e popolari.
I fatti si riferiscono alla notte del 16 febbraio 2007, una delle pià accese e vibranti che Sant'Elpidio a Mare ricordi. Quella notte, dopo un Consiglio comunale di fuoco, cadde a metà mandato l'Amministrazione guidata da Giovanni Martinelli, sfiduciata appunto dai Democratici e popolari.
Notte di veleni, soprattutto contro l'allora vicesindaco Franco Lattanzi ed il capogruppo consiliare Gianmarco Governatori. Volarono accuse e parole pesanti, dentro e fuori il palazzo. Loro querelarono. Ad essere accusati finirono due consiglieri di quella maggioranza targati An e due persone tra il pubblico, l'oggi vicesindaco di Porto San Giorgio Carlo Del Vecchio e il presidente dell'Ente Contesa Antonio Gramigna.
Una storia ormai in archivio che torna a galla, e come allora fa discutere ed accende gli animi. Nei mesi scorsi il Pm della Procura della Repubblica di Fermo, Antonio Bartolozzi, ha disposto il rinvio a giudizio. Nei primi giorni sembrava concreta la possibilità che Franco Lattanzi e i suoi decidessero di lasciar cadere la questione, ritirando la querela.
Sembra che i Democratici e popolari chiedessero come unica condizione le scuse da parte delle persone citate in giudizio per mettere una pietra sopra al caso e chiudere la questione. Scuse che però nessuno dei quattro ha alcuna intenzione di porgere.
Quindi, si arriva in fondo. Formalmente i querelanti avrebbero tempo fino al momento dell'udienza per ritirare la denuncia e non è da escludere che lo facciano. In caso contrario, si dovrà valutare se le frasi esclamate nel corso della lunga notte del 16 febbraio 2007 siano state effettivamente offensive ai danni dei Democratici e popolari, e se i 4 chiamati in giudizio siano effettivamente individuabili, nel trambusto e nella calca di quella notte, come i responsabili delle ingiurie. Di certo, un caso che anche a distanza di tempo non lascia indifferente la cittadinanza.
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03/11/2008
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