Tassi di interesse bloccati, Di Marzio:"pericolo per le imprese"
Teramo | Il Presidente della Cooperativa Città di Teramo e Provincia lancia lallarme per le nuove disposizioni delle banche sui tassi di interesse: "la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso al 2%, le nostre banche lo bloccano"
di Nicola Facciolini
Il Presidente della Cooperativa Città di Teramo e Provincia, il professor Luciano Di Marzio, lancia l'allarme per le nuove disposizioni delle banche sui tassi di interesse. Di Marzio ha già inoltrato richiesta di incontri urgenti con i direttori degli Istituti di Credito per cercare di rivedere "questa decisione che se attuata - spiega Di Marzio - sarà disastrosa per il mondo imprenditoriale".
In occasione del consiglio direttivo della Cooperativa artigiana di garanzia "Città di Teramo e Provincia", svoltosi lunedì 9 febbraio, per deliberare sulle richieste di finanziamento degli artigiani per un importo complessivo di 600mila euro, Di Marzio ha aperto l'incontro leggendo le lettere pervenute da alcune banche inerenti le nuove disposizioni sui tassi di interesse.
"Con grande meraviglia - rivela Di Marzio - invece di leggere diminuzione del costo del danaro, visto che la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso al 2%, le nostre banche lo bloccano annunciando che non verrà adeguato. Sicuramente, si pensava che l'intervento della Banca Centrale Europea fosse la prima azione concreta per ridurre il costo del denaro alle imprese anche al fine di far ripartire l'economia. Invece, alcuni Istituti di Credito della nostra Provincia bloccano il tasso debitore ad un livello più elevato di quello consigliato dalla BCE".
Secondo il presidente Di Marzio da ciò si potrebbe pensare che "le banche perseguano la sola strategia del profitto senza considerare che le imprese in questo momento contingente sono costrette ad accedere al credito, rappresentando questo una delle principali fonti delle loro entrate". Nella seduta non solo si è evinta una necessità sempre più marcata di credito da parte delle imprese per esigenze di liquidità ed investimenti, ma anche una progressiva restrizione creditizia da parte delle banche e quindi, per conseguenza la necessità per l'impresa di ricorrere ai prestiti antiusura. "Ci permettiamo di ricordare alle banche - sottolinea Di Marzio - che penalizzare il settore artigiano non trova giustificazione in quanto il tasso medio nazionale di insolvenza si attesta sul 2% e la nostra cooperativa è al disotto dell'1% pertanto, non si comprende tale atteggiamento".
La Cooperativa, anche grazie al fondo nazionale antiusura, svolge un'azione di contrasto al fenomeno dell'usura, una piaga quasi sempre nascosta che affligge il mondo imprenditoriale, ma non solo. "La prevenzione fatta dalla Cooperativa - ricorda Di Marzio - non si riduce solo all'erogazione di un finanziamento ma anche in un'attività di formazione o di riconversione professionale: in certe situazioni di difficoltà finanziaria infatti, vale di più un consiglio, una consulenza che un finanziamento, che potrebbe solo aggravare l'indebitamento dell'operatore economico". La Cooperativa Città di Teramo ha garantito costantemente dal 1997 prestiti antiusura, privilegiando la serietà dell'impresa e importi di finanziamento non elevati. "Se altre cooperative - ricorda Di Marzio - hanno esaurito tale fondo antiusura, la "Città di Teramo e Provincia", sicuramente grazie alla gestione pianificata e attenta perseguita in questi dodici anni, ha ancora giuste risorse". La Cooperativa lamenta spesso un rifiuto da parte delle banche di garantire solo il 10% dei prestiti antiusura: "per casi particolari la Cooperativa è anche disponibile ad estendere la garanzia al 100% pur di evitare il ricorso all'usuraio" - conclude Di Marzio.
In occasione del consiglio direttivo della Cooperativa artigiana di garanzia "Città di Teramo e Provincia", svoltosi lunedì 9 febbraio, per deliberare sulle richieste di finanziamento degli artigiani per un importo complessivo di 600mila euro, Di Marzio ha aperto l'incontro leggendo le lettere pervenute da alcune banche inerenti le nuove disposizioni sui tassi di interesse.
"Con grande meraviglia - rivela Di Marzio - invece di leggere diminuzione del costo del danaro, visto che la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso al 2%, le nostre banche lo bloccano annunciando che non verrà adeguato. Sicuramente, si pensava che l'intervento della Banca Centrale Europea fosse la prima azione concreta per ridurre il costo del denaro alle imprese anche al fine di far ripartire l'economia. Invece, alcuni Istituti di Credito della nostra Provincia bloccano il tasso debitore ad un livello più elevato di quello consigliato dalla BCE".
Secondo il presidente Di Marzio da ciò si potrebbe pensare che "le banche perseguano la sola strategia del profitto senza considerare che le imprese in questo momento contingente sono costrette ad accedere al credito, rappresentando questo una delle principali fonti delle loro entrate". Nella seduta non solo si è evinta una necessità sempre più marcata di credito da parte delle imprese per esigenze di liquidità ed investimenti, ma anche una progressiva restrizione creditizia da parte delle banche e quindi, per conseguenza la necessità per l'impresa di ricorrere ai prestiti antiusura. "Ci permettiamo di ricordare alle banche - sottolinea Di Marzio - che penalizzare il settore artigiano non trova giustificazione in quanto il tasso medio nazionale di insolvenza si attesta sul 2% e la nostra cooperativa è al disotto dell'1% pertanto, non si comprende tale atteggiamento".
La Cooperativa, anche grazie al fondo nazionale antiusura, svolge un'azione di contrasto al fenomeno dell'usura, una piaga quasi sempre nascosta che affligge il mondo imprenditoriale, ma non solo. "La prevenzione fatta dalla Cooperativa - ricorda Di Marzio - non si riduce solo all'erogazione di un finanziamento ma anche in un'attività di formazione o di riconversione professionale: in certe situazioni di difficoltà finanziaria infatti, vale di più un consiglio, una consulenza che un finanziamento, che potrebbe solo aggravare l'indebitamento dell'operatore economico". La Cooperativa Città di Teramo ha garantito costantemente dal 1997 prestiti antiusura, privilegiando la serietà dell'impresa e importi di finanziamento non elevati. "Se altre cooperative - ricorda Di Marzio - hanno esaurito tale fondo antiusura, la "Città di Teramo e Provincia", sicuramente grazie alla gestione pianificata e attenta perseguita in questi dodici anni, ha ancora giuste risorse". La Cooperativa lamenta spesso un rifiuto da parte delle banche di garantire solo il 10% dei prestiti antiusura: "per casi particolari la Cooperativa è anche disponibile ad estendere la garanzia al 100% pur di evitare il ricorso all'usuraio" - conclude Di Marzio.
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14/02/2009
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