A meno di due mesi dal Congresso, da cui usciranno i nomi tra cui scegliere, con l’ormai consueto metodo delle Primarie, il nuovo segretario nazionale, in casa Pd è sempre più tempo di schieramenti. E anche la neoprovincia fermana entra di diritto nella tripartizione democratica (Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino i candidati in lizza, ndr).

I sostenitori del chirurgo genovese si sono dati appuntamento domenica scorsa alla Festa Democratica di Amandola, dove si è tenuto un dibattito sulle tre mozioni congressuali. Durante l’incontro, la rappresentante del Coordinamento fermano per Marino, Mara Gambini, ha spiegato al pubblico e alle autorità presenti, le ragioni della propria scelta: “La mozione Marino rappresenta il vero rinnovamento di cui il Partito Democratico e il nostro Paese hanno urgente bisogno”, ha affermato.

“Mi piace – ha proseguito Gambini – che nel programma di Marino si parli di meritocrazia, del ritorno al voto di preferenza per la scelta dei candidati da eleggere, della necessità per il partito di assumere posizioni chiare e nette”.

Quanto al nodo che tanti guai ha causato al Pd – il convergere all’interno del partito di posizioni laiche e cattoliche, spesso in netto contrasto – Gambini ha concluso: “Marino è un cattolico che parla di laicità dello Stato senza tentennamenti e concessioni e ha il coraggio di dire che in fatto di immigrazione e di respingimenti in mare le regole vanno rispettate, ma che la prima regola in un Paese civile è il rispetto profondo della persona umana, quale che sia il colore della sua pelle e il grado della sua disperazione”.