Walt Disney: una vita da raccontare
Falerone | L'esperto di cinema di animazione Andrea Di Cosmo ha tenuto una conferenza sulla Walt Disney Pictures. Ripercorsi i novant'anni di storia di una delle più famose case cinematografiche.
di Francesca Pasquali
Andrea Di Cosmo durante la conferenza
Chi pensa che Topolino, Pinocchio e Biancaneve siano solo cartoni animati per bambini forse dovrebbe ricredersi. Che dietro le fiabe di tutti i tempi si nascondano secondi significati e allegorie del genere umano è ormai noto ai più. Ma che nel percorso artistico di un singolo uomo possano trovare spazio l’evoluzione di una società e addirittura il cammino della storia, magari, a qualcuno era sfuggito. Ci ha pensato Andrea Di Cosmo a colmare questa lacuna, ripercorrendo l’altro ieri sera, nella sala multimediale di Falerone, novant’anni di vita di una delle case cinematografiche più note al mondo: la Walt Disney Pictures.
Esperto di cinema di animazione e di ritorno dalla Mostra del Cinema di Venezia, Di Cosmo ha parlato delle tappe più importanti della Disney: dai primi passi, quando ancora il cinema era muto, alla creazione di Topolino; dal salto nel buio alla ricerca di nuova linfa vitale al primi corti. Decenni di storia che ruotano intorno ad un solo uomo: Walt Disney, il fondatore, la mente dei maggiori successi dell’azienda. Carattere difficile da decifrare, Disney ha attirato su di sé i giudizi più disparati. Innegabile comunque il suo genio che ha regalato a piccoli e grandi pellicole indimenticabili.
Con gli anni – ha spiegato il relatore – l’avvento del digitale ha contagiato anche la casa cinematografica americana e, ai tratti ben definiti da matite e pastelli, si sono sostituiti i pixel di un computer. Ecco allora l’entrata in scena del la Disney Pixar – casa cinematografica specializza in tecniche digitali, coproduttrice delle ultime fatiche disneyane – quest’anno insignita del Leone d’oro alla carriera proprio al Festival di Venezia.
Sarà anche vero che in alcune delle più note pellicole della Disney possono nascondersi allusioni di vario genere, ma come non rendersi conto che in quei personaggi c’è qualcosa di ognuno di noi?
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23/09/2009
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