Carlo Crivelli. Da Venezia, alle Marche, a Milano
Milano | Alla Pinacoteca di Brera un'esposizione di polittici giganteschi e rutilanti di ori, simili a vere e proprie opere di oreficeria, di Carlo Crivelli.
di Ilaria Rosetti
Madonna della Candeletta
In questi primi mesi del 2010, molte delle riviste di rilievo in ambito turistico-culturale, cominciano a presentarci i primi eventi artistici che caratterizzeranno il nuovo anno. Tra queste troviamo il mensile del Touring Club che illustra le prime mostre che verranno inaugurate a partire dalla metà di Febbraio nei maggiori centri culturali della penisola. Tra le più importanti, troviamo "Uno Sguardo nell'Invisibile" a Palazzo Strozzi a Firenze in cui sono presenti alcune opere di DeChirico, Max Ernst, Magritte e Balthus, "I Preraffaelliti e il Sogno Italiano" al Museo d'Arte della città di Ravenna e "Caravaggio" alle Scuderie del Quirinale a Roma.
Il nostro sguardo marchigiano si sofferma invece sulla città di Milano, che offre all'interno della Pinacoteca di Brera un'esposizione di polittici giganteschi e rutilanti di ori, simili a vere e proprie opere di oreficeria, di Carlo Crivelli. Vi si riuniscono parti conservate a Berlino, Montreal, Londra, Francoforte, Avignone, Denver, Venezia e Firenze, al fianco di tappeti, tessuti e ceramiche a rappresentare quelli magistralmente dipinti dall'artista.
Crivelli è un pittore veneziano del '400, la cui nascita, non ben identificata, è posta negli anni trenta del secolo per la sua appartenenza a quella generazione presente nel 1450 a Padova, alla Scuola dello Squarcione, accanto al Mantegna.
La sua maggior produzione si concentra nel nostro territorio, la sua presenza a Fermo infatti è attestata da documenti del 1468 e, ad Ascoli Piceno, del 1488.
Tra le opere più famose ricordiamo i Polittici di Massa Fermana, Porto S.Giorgio, Montefiore e del duomo di Ascoli Piceno, tutti curati quasi maniacalmente nel particolare, con influenze di Paolo Uccello negli accenni prospettici, di Jacopo Bellini nei paesaggi e di Filippo Lippi nelle Madonne.
La sua arte rappresenta il passaggio dallo stile cortese del gotico internazionale ad un primo rinascimento, già venato di manierismo, con un'originalità propria di pochi suoi contemporanei e sicuramente non presente, prima del suo arrivo, nel nostro territorio. Lo caratterizzano dettagli da miniaturista, particolari in pastiglia a rilievo, invenzioni prospettiche e bizzarri riferimenti simbolici, come il cetriolo inserito nelle Maestà, tra le decorazioni che avvolgono la figura della Madonna e del Bambino, posto, forse, a raffigurare la resurrezione, come riscontriamo nel pannello del Polittico di Camerino "La Madonna della Candeletta".
La mostra si protrarrà fino al 28 marzo, sarà chiusa il lunedì e negli altri giorni aperta dalle 08:30 alle 19:30. Il costo del biglietto non prevede una spesa eccessiva: 10,00 euro l'intero, 7,50 euro il ridotto. E' sicuramente questo uno degli eventi più significativi del nuovo anno artistico italiano.
|
28/02/2010
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
Fuori provincia
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji