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Intervista a Walter Luzi, autore del libro "C'era una volta la S.I.C.E."

Ascoli Piceno | Un'opera nella quale rivivono storia e personaggi del Gruppo Sportivo Elettrocarbonium di Ascoli Piceno, la scuola di calcio e di vita più grande d'Italia, e dello stabilimento, prima risorsa economica della città per quasi un secolo

Giuseppe Mascetti

Un'opera nella quale rivivono storia e personaggi del Gruppo Sportivo Elettrocarbonium di Ascoli Piceno, la scuola di calcio e di vita più grande d'Italia, e dello stabilimento, prima risorsa economica della città per quasi un secolo.

Si tratta di un'opera straordinaria del suo creatore, Giuseppe Mascetti, un'ottimista con un'illuminata visione del mondo, che ha speso tutta la sua vita per il bene comune.

Per il giornalista Walter Luzi, si tratta di un grande uomo, e per questo, per onorare la sua memoria, Luzi ha scritto un libro, dal titolo "C'era una volta la S.I.C.E.", disponibile nelle librerie dal mese di marzo, precisamente dal 23 marzo, quando Giuseppe Mascetti avrebbe compiuto 81 anni.

Un libro che è andato ben oltre la semplice biografia di Giuseppe Mascetti:

"Onorare la memoria di un grande uomo quale è stato Pippo Mascetti e tramandarne il ricordo anche a quelli che non l'hanno conosciuto, o ai tanti che ancora ignorano quella che è stata la sua straordinaria opera, è stato il primo obiettivo che mi sono posto accingendomi, in tutta umiltà, a questo progetto con la collaborazione della sua famiglia. Il secondo obiettivo era poi quello di riuscire a confezionare, alla fine, un prodotto degno della levatura morale di questo grande personaggio. Saranno i lettori a giudicare se questi obiettivi sono stati raggiunti".

Il grande successo che la pubblicazione sta riscuotendo nelle librerie può essere già una risposta:

"L'uscita del libro era molto attesa perchè in tantissimi, come me, sentivano il bisogno di rendere il giusto merito, purtroppo postumo, alle opere di quest'uomo che ha sempre agito, nel corso della sua vita, per il Bene Comune. Che ha fatto tanto, forse più di ogni altro, per la città ed il tessuto sociale ascolano. Ha costruito impianti sportivi e dato lavoro grazie all'Elettrocarbonium. E' stato sempre aperto disinteressantamente verso il Prossimo, e proiettato costantemente verso il futuro, verso gli altri, soprattutto i giovani. Nessuno, nè in vita, nè dopo la sua scomparsa, ha mai sentito il dovere di dirgli, in qualche modo, grazie a nome della collettività. Federazioni sportive, istituzioni civili e religiose in primis. Sarebbe stato un grazie più che meritato".

Ma nel libro non si parla solo di Giuseppe Mascetti:

"No, per forza di cose. Come ho pensato fin dall'inizio questo libro non avrebbe raccontato solo la grande storia di uno, ma anche le piccole storie di tanti. Inevitabilmente. La vita di Giuseppe Mascetti si è incrociata con quelle di tanti altri con cui ha condiviso la propria filosofia di vita. Tanti, che da Mascetti, dal Capo, come lo chiamavano tutti in Elettrocarbonium, sono stati aiutati e che insieme a lui, grazie a lui, hanno vissuto i migliori anni della loro vita. Fra di essi anche diversi personaggi che, come lui, hanno avuto le qualità per lasciare il segno anche loro. Spero di non aver dimenticato nessuno".

Ma, al di là della storia del Gruppo Sportivo Elettrocarbonium, nel libro c'è uno spaccato di storia della città e del territorio:

"Nel ripercorrere, anno dopo anno, la vita di Pippo Mascetti sono ripartito dagli anni '30, quelli della sua infanzia, per arrivare fino al 2011 quando purtroppo ci ha lasciati dopo quasi una decina di invalidante malattia. In ottant'anni ne sono cambiate di cose anche nella nostra terra, ma quasi nessuna in meglio. Gli amarcord, si sa, sono necessariamente nostalgici. Siamo partiti dai contadini di Poggio di Bretta, per arrivare, attraverso gli operai dell'Elettrocarbonium, fino ai disoccupati e ai cassaintegrati di oggi".

Fra le righe si può leggere una certa, forse eccessiva, nostalgia di quelle ciminiere nere dell'Elettrocarbonium che fumavano nel cuore di Ascoli...

"Penso che lo stabilimento dell'Elettrocarbonium sia stato criminalizzato oltre misura e condannato alla chiusura con troppa leggerezza da parte delle istituzioni. Una risorsa economica per la città così importante per quasi un secolo avrebbe meritato, se non altro, maggiore gratitudine, anche alla luce del costante impegno dell'azienda in ogni epoca, nel dotarsi di misure anti-inquinamento".

Un racconto che, comunque, mai perde di vista il suo protagonista principale, Giuseppe Mascetti:

"Un grand'uomo. Un personaggio che continua ad impressionare, soprattutto in confronto a certa moderna imprenditoria rampante e classe politica di ogni tempo, per integrità morale, onestà, lungimiranza ed altruismo. E capacità non comune di riuscire a fare bene. Sempre. E con il cuore".

 

21/09/2013





        
  



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