Saint-Laurent bio-pic
San Benedetto del Tronto | Ibrahim Malouf "Yves Saint-Laurent"
di
Ibrahim Malouf
"Yves Saint-Laurent"
Dopo l'enorme riscontro che ha ottenuto in Francia è stato presentato con successo alla Berlinale un paio di giorni fa, il bio-pic su Yves Saint-Laurent, grande stilista francese del secolo scorso ed erede del monumentale Christian Dior. Il film, che uscirà in Italia il 27 marzo, si avvale della bella regia del parigino di origine algerina, Jalil Lespert (già attore protagonista e vincitore del César con "Le risorse umane" di Laurent Cantet) e dell'interpretazione del giovane Pierre Niney (grazie al trucco è imbarazzante a tratti la somiglianza) e di Guillaume Gallienne (nei panni di Pierre Bergé, partner di Saint-Laurent per tutta la vita).
Le origini maghrebine del regista, l'occasionale luogo di nascita (Orano, in Algeria) del ricco e borghese alsaziano Saint-Laurent, hanno spinto la produzione a scritturare, per il commento sonoro, il 34enne libanese (e oggi residente a Parigi) Ibrahim Malouf, nuova star del jazz mediorientale ed eccelso trombettista che nel ruolo di compositore dimostra ancora di più la sua eleganza, versatilità e capacità. Grazie al recente successo dell'album "Illusions", Malouf si è visto ristampare pochi mesi fa l'intera sua discografia (4 album dal 2007 al 2012) e oggi è già diventato un musicista di riferimento nel panorama del jazz europeo che si avvale di melopee arabeggianti. Il 2013 è stato un anno fantastico per Malouf, grazie anche alla produzione e alla direzione musicale di "Funanbule", l'ultimo progetto del geniale poeta slam Fabien Marsaud, in arte Grand Corps Malade.
Nella colonna sonora originale di "Yves Saint-Laurent" la tromba di Ibrahim Malouf è protagonista di una dozzina di brani e si confronta con un'orchestrazione di grande fascino ed effetto che si esalta maggiormente con le immagini del film. Grande spazio viene dato alla presenza del pianoforte per un dialogo di gran classe con la tromba che lascia spesso da parte il jazz (ma in "Visite de l'appartement" è di primissimo ordine) per un'ambientazione sonora classicheggiante. Non mancano elementi fusion tipici del west coast jazz degli anni Ottanta e non mancano nemmeno interventi, un pò scontati per qualche luogo comune di troppo (come la solita Callas che interpreta Traviata, Tosca e Wally nelle immortali pagine dirette da Tullio Serafin e Victor De Sabata). I due momenti di vocal jazz sono affidati alla voce della bella californiana e oggi parigina, Brisa Roché, dagli splendidi occhi di ghiaccio e che offre due belle interpretazioni, in stile Billie Holiday, di "Staying in" e "For one moment". L'epoca degli anni Settanta è rappresentata da Patrick Watson, Chamber Brothers, Emotions, Bossmen e Chromatics ma lo stile speciale di Malouf prende il sopravvento grazie alla sua straordinaria capacità di musicista completo del quale, in futuro, si parlerà a lungo.
Voto 7,5/10.
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09/02/2014
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