Il terzetto, due uomini di 30 e 32 anni e una donna di 33, avevano costretto una connazionale ventunenne a vendere il suo corpo lungo la Bonifica del Tronto. Quando si rifiutava la giovane veniva sistematicamente minacciata, picchiata e a volte anche torturata.

Il terzetto era già finito in manette lo scorso 17 dicembre ma poi era stato messo ai domiciliari. Ulteriori indagini hanno convinto il Pm Davide Mancini a chiedere una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Gip Marina Tommolini ha accolto la richiesta e i carabinieri di Monteprandone, paese di residenza dei tre, l'hanno eseguita.

La seconda operazione riguarda invece due giovani albanesi. I carabinieri li hanno sorpresi vicino a un locale di Porto d'Ascoli. Uno dei due, residente regolarmente a San Benedetto, è stato arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio. I militari lo hanno trovato in possesso di tre grammi di cocaina suddivisa in dosi. Con lui c'era un amico che, invece, è risultato clandestino, sprovvisto di documenti e già espulso dal territorio nazionale nel 2005 con decreto del questore di Rieti. Sulla base della legge Bossi-Fini, quindi, anche lui è stato tratto in arresto. Entrambi sono stati rinchiusi nel carcere di Marino del Tronto.