«Dobbiamo incontrarci subito, non possiamo aspettare, l'arrivo dell'estate è ormai prossima, e per molti di noi sarà insostenibile, dobbiamo risolvere prima possibile alcune delle questioni più urgenti che potranno garantirci la continuità e il futuro delle nostre imprese turistiche balneari.

Dobbiamo incontrarci subito, almeno noi, quelli che credono ancora in un futuro per le nostre attività, almeno quelli che non hanno perso la speranza che ci possa essere un cambio di mentalità politica da parte di chi è stato da noi delegato a governare questo Paese».

Queste sono le amare parole del deluso Presidente dell'itbitalia federturismo confindustria per una finanziaria 2008 che ha disatteso le speranze sulle "false" promesse circa, una revisione o meglio, dell'annullamento del comma 251 art.1 della finanziaria 2007, come peraltro delle "certezze", richieste a gran voce, di cui l'intero settore balneare ha bisogno per poter continuare ad investire e lavorare. Le recenti prese di posizione del governo, hanno messo in ginocchio numerosi imprenditori, alcuni addirittura chiuderanno definitivamente la propria attività.

I danni economici non saranno solo per i singoli imprenditori, ma si estenderanno all'intera economia, arrivando sino al consumatore finale, che purtroppo sarà costretto a pagare una "tassa per il mare"che noi operatori, nostro malgrado, saremo costretti ad applicare per compensare in parte, lo stratosferico ed iniquo aumento del canone, tasse e multe varie ed assortite.

(Ma guarda caso qualche politico ruspante spalleggiato dai soliti amici di merenda si schiera oggi a favore della categoria tutta, peccato che i buoi sono scappati e la stalla resterà vuota, ma tanto a loro che cosa importa e da tempo che hanno smesso con la campagna).

A pensare male spesso si è molto vicini alla realtà dei fatti, infatti questa volta il nostro giudizio sulla risoluzione anzi, sul menefreghismo dedicato al problema del turismo balneare è estremamente preoccupante e più del famigerato 300% del governo Berlusconi... cosa altro dovrà ancora aspettarsi il turismo balneare???.

Se non hanno voluto risolvere né la questione dei canoni delle pertinenze demaniali marittime volutamente sopravvalutati e standardizzati, dal 1200% fino all'infinito, su tutto il territorio nazionale (così bello ma comunque diverso) né la possibile durata concessa per svolgere le attività commerciali (canoni resi impossibili da sostenere!!) cosa ancora aspettarci come imprenditori turistici balneari???.(legge 135 del 2001)

L' Italia con i suoi bellissimi 8000 km di costa così diversi e frastagliata ricca di finissimi arenili con le sue isole e i promontori che penetrano in un mare dolcissimo come il mediterraneo non può essere relegata nelle ultime posizione nel gradimento del turista è evidente e chiaro come il nostro sole che oggi non ci sia una grande attenzione all'industria turistica in generale ma addirittura si adottano provvedimenti scoraggianti per l'iniziativa privata motore da sempre del settore.

Dobbiamo incontrarci subito, per predisporre un documento unico e decidere le conseguenti azioni di sensibilizzazione che dovranno essere portate avanti in tutte le spiagge italiane da oggi e nella prossima estate, è arrivato il momento in cui tutti debbono conoscere la verità sulla situazione in cui siamo costretti ad operare Parleremo delle responsabilità dei personaggi che in questo momento speculano nello sminuire il nostro ruolo nell'economia Nazionale, redigeremo un documento dove ribadiremo a lettere maiuscole la potenzialità turistica del nostro paese, da sempre culla di cultura di storia e della tradizione marinara, chiedendo il perché oggi siamo diventati il terzo mondo del turismo.

Giuseppe Ricci Presidente ITB Turismo