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Tulli risponde a Forti: troppi ritardi e poca collaborazione

Fermo | L'assessore comunale alle Politiche Sanitarie critica la condotta operativa del direttore di Zona: "sanità fermana ancora gestita in maniera completamente autonoma".

Immagine di archivio

Dall'assessore alle Politiche Sanitarie del Comune di Fermo, Gianluca Tulli, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Il direttore di Zona dott. Mario Forti afferma in un recente articolo di stampa che abbiamo una prospettiva concreta di miglioramento per quanto riguarda il Pronto Soccorso di Fermo poiché è stato aggiudicato l’appalto per il recupero del lato est del terzo padiglione e quindi entro marzo sarà consegnato il cantiere. Finalmente!

Se va dato atto alla Regione Marche di aver recuperato i 7 milioni di euro, persi nel 2006 per la mancanza di idonei progetti per il loro utilizzo, finalizzati, appunto, alle ristrutturazioni dell’ospedale di rete, è bene però ricordare che i lavori avrebbero dovuti essere stati appaltati già nel 2001; lo stesso Forti, poco dopo essersi insediato, e comunque in sede di approvazione del bilancio di zona 2007 aveva assicurato che i lavori sarebbero partiti entro marzo 2008. Morale? Siamo entrati nell’ottavo anno di ritardo dall’inizio dei lavori. Meglio tardi che mai! Ma francamente un ritardo di otto anni credo che non possa non essere stigmatizzato.

Il Direttore Forti prosegue dicendo di aver attivato posti di lungodegenza raggiungendo un accordo con ‘Villa Verde’ per sei posti letto e ancora di più con l’Inrca. Ma allora il piano di riordino sanitario sottoscritto da tutti i sindaci, che prevedeva la riconversione degli ospedali di polo, a fronte della loro chiusura, non ha più alcun valore?

Si parla dello spostamento del punto prelievi in via Respighi in attesa del completamento dei lavori e si afferma quindi che, inevitabilmente, ci sarà un decongestionamento dei posti auto intorno all’ospedale civile. Bene! Si è fatta una valutazione se questo, poi, porterà disagi su via Respighi? Ci si è chiesto se via Respighi è servita dal trasporto pubblico o si penalizzeranno persone che non dispongono di un mezzo proprio, anziani, categorie disagiate, etc...? Inoltre lo spostamento del punto prelievi comporterà disagi in termini di organizzazione del lavoro ed efficienza?

Il Direttore prosegue dicendo che si può avere occasione di investire in nuove tecnologie fino a 2,5 milioni di euro attraverso i fondi della libera professione. Ma se sono fondi della libera professione, sicuro che si possono utilizzare in tecnologie pubbliche?

Per finire, poi, ho sentito parlare di vari trasferimenti esterni all’area ospedaliera come il sevizio ‘Benessere Donna’ che sarà spostato a Porto San Giorgio, il Centro Unico Prenotazioni, l’Ufficio Anagrafe Assistiti.

Ho chiesto al Sindaco Di Ruscio se era a conoscenza di questi trasferimenti, ma mi sono sentito rispondere che nulla sa nel merito, quindi deduco che anche gli altri sindaci del territorio non ne sono a conoscenza. Più volte abbiamo segnalato il mancato confronto tra la direzione di zona e la massima autorità sanitaria di Fermo, vale a dire il sindaco, che, tra l’altro, è anche Presidente della Conferenza dei Sindaci della nuova provincia ed anche con tutti gli altri sindaci, ma si continua a gestire la sanità fermana in maniera completamente autonoma o presumibilmente riferendosi a politici regionali.

Probabilmente se certe decisioni venissero concertate non solo si potrebbero prevenire disagi e trovare soluzioni ottimali (vedesi probabile trasferimento del punto prelievi in via Respighi, se c’era stato un confronto si poteva gestire insieme la problematica del trasporto pubblico). Naturalmente siamo sempre disponibili ad un confronto con la Direzione di Zona in un’ottica collaborativa, qualora però le cose restassero invariate saremmo costretti a tornare a ‘farci sentire’ a difesa e tutela dei cittadini.

15/01/2009





        
  



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