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Un elogio alla Giunta regionale per i “tagli” ai finanziamenti a pioggia alle associazioni culturali

| TERAMO - Teramo Vivi Città chiede all’Assessore Betty Mura di fare un’approfondita indagine sui contributi dati negli ultimi anni ad associazioni teramane. Olivieri: una lezione per il Centrodestra che in passato ha aiutato anche associazioni di sinistra

di Nicola Facciolini


L’Associazione Teramo Vivi Città in una nota esprime la propria soddisfazione per la decisione assunta dalla Regione Abruzzo in merito al taglio dei contributi a pioggia alle “associazioni culturali” nella finanziaria 2006. “Finalmente la Giunta Del Turco - dichiara Marcello Olivieri, presidente dell’Associazione Teramo Vivi Città - ha messo fine ad azioni di cannibalismo camuffate da manifestazioni culturali, a giusto danno di qualche associazione che eventualmente ha usufruito di contributi solo perché magari durante il periodo elettorale ha avuto un ruolo di sudditanza al fine di procacciare voti”.

Una lezione per il Centrodestra che nella passata legislatura regionale avrebbe finanziato anche associazioni di sinistra. “Teramo in certi casi - prosegue Olivieri - sembra la pessima controfigura di Cinecittà, con associazioni che impazzano per la celluloide usufruendo di fior di contributi. Teramo in passato ha preso tanti soldi per manifestazioni che non hanno lasciato niente alla città, dei veri e propri Festival del Mistero che sono trapassati senza che nessuno se ne accorgesse.

Basta lamentarsi sempre con “la Teramo cenerentola”, “la Teramo penalizzata”: sono solo chiacchiere per una politica da bar”. Insomma per il presidente Olivieri il governatore Del Turco questa volta avrebbe fatto la mossa giusta. “Certamente, si riparte da zero e i contributi vanno dati solo ad associazioni meritevoli che danno lustro alla città (vedi la Coppa Interamnia o l’Associazione Primo Riccitelli), in questi ultimi anni il Centrodestra ha dato finanziamenti con troppa fiducia anche a non amici: non si possono dare contributi ad associazioni che pretendono di fare cultura e poi magari il “presidente” non sa dire due parole di italiano corrente”. Dunque, basta dare soldi ad associazioni dove magari i contributi potrebbero venire usati pro-tasche proprie o per sanare indebitamenti vari. “Invece di strumentalizzare il “taglio ad uso esclusivamente politico” perché - si domanda Olivieri - i signori amministratori teramani non si chiedono dove sta la vera cultura a Teramo? Non basta un “Sant’ Antonio ed un porco” per prendere contributi pubblici a mani larghe!.

Ben venga il taglio, anzi: Teramo Vivi Città chiede espressamente all’Assessore Betty Mura di fare un’approfondita indagine sui contributi dati negli ultimi anni ad associazioni teramane: chissà, forse scopriremo elementi che possano interessare la Guardia di Finanza”.

16/01/2006





        
  



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