Centrale ad olio vegetale: un costoso bluff ambientale
Fermo | A sostenerlo il vicesindaco Rastelli che, dati alla mano, denuncia gli 'sprechi' del progetto: "risparmio solo bruciando gasolio per ottenere direttamente energia".
Dal vicesindaco del Comune di Fermo, Michele Rastelli, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Se il presidente della Power Crop accusa di nichilismo o oscurantismo chi non vede di buon occhio la centrale e in aggiunta afferma pure che il no scaturisce da meschini calcoli elettoralistici, credo che alcuni passaggi gli sfuggano. Il presidente Cinti innanzi tutto stigmatizza il ruolo di quei consulenti che, parole sue, “si fanno pagare per dire stupidaggini”.
Concordo sul fatto che esistano siffatti personaggi, però, se prima, portati dall’assessore Petrini, arrivano tecnici dell’Università Politecnica delle Marche a dire che la centrale è la panacea per il territorio, e poi arrivano al Cosif sempre dell’Università Politecnica delle Marche tecnici a dire che la centrale tanto panacea per il territorio poi non è, un comune mortale cosa potrebbe rispondergli?
Il presidente Cinti aggiunge poi: “ Sappiamo di aver proposto un progetto valido per il territorio”. Mi perdonerà la franchezza il presidente ma qui sono in totale disaccordo. A costo di apparire come l’ultimo giapponese ribadisco con convinzione che l’unico progetto valido per il territorio sarebbe stata la produzione di bioetanolo dalla barbabietola che avrebbe lasciato la filiera tale e quale, avrebbe potuto anche alimentare una centrale termoelettrica, avrebbe prodotto un beneficio reale per l’ambiente.
Non questa centrale ad olio vegetale che, a mio parere, è solo un costoso (per la collettività) bluff ambientale. Costoso perché la centrale può reggersi solo grazie ai certificati verdi (CV). Per chi non lo sapesse i CV hanno un valore di 112,88 euro/MWh al netto di iva. Nel nostro caso, con la centrale che opererebbe per 8.000 ore annue con una potenza di 24MW, l’importo della sovvenzione sarebbe di circa 22 milioni di euro (112,88x8.000x24). Annui, ovviamente.
E veniamo al grande bluff. Dalla relazione tecnica della Power Crop si legge che il consumo di combustibile della centrale ammonta a 4.660 Kg/h. Siccome sono previste 8.000 ore annue di funzionamento, si avrebbe un consumo annuo di 37.280 tonnellate di combustibile (olio). Poiché nell’impianto di Fermo si prevede di trattare 20.000 tonnellate di semi di girasole da cui si ricaveranno 6.500 tonnellate di olio, ne consegue che le tonnellate da importare sarebbero circa 31.000.
Ora, riferendoci al girasole, in base alla resa, per ottenere 37.280 tonnellate di olio servirebbero 115.000 tonnellate di semi. Essendo la produzione media di circa 2,5 tonnellate per ettaro, dovrebbero essere coltivati a girasole 46.000 ettari.
Poiché si calcola che i mezzi meccanici per aratura, ripassi, semina, raccolta ecc. consumino dai 200 ai 250 litri di gasolio per ettaro ne consegue che per ottenere 115.000 tonnellate di semi si brucerebbero dalle 10 alle 12 mila tonnellate di gasolio.
Poiché , come s’è visto, si dovrebbero importare circa 30.000 tonnellate di olio, si presume che queste tonnellate arrivino nell’ipotesi migliore ad Ancona altrimenti a Genova, da migliaia di chilometri di distanza tramite una nave. A titolo di curiosità si fa presente che una petroliera da 60.000 tonnellate consuma 286 litri/Km.
Da Ancona o da Genova l’olio dovrà poi essere trasportato a Fermo. Presumibilmente attraverso cisterne. Poiché una cisterna trasporta all’incirca 30 tonnellate serviranno più di 1.000 viaggi, da Ancona o da Genova, con un consumo di 2,5-3 Km/litro.
Se a quanto sopra si aggiungono i consumi che pure servirebbero per trasportare i semi dai campi ai centri di raccolta e da qui alle raffinerie, l’energia consumata per ottenere olio dai semi, e la considerazione che il rendimento calorifico dell’olio vegetale è del 15-20% inferiore a quello del gasolio, non ci si allontana dal vero se si afferma che, tonnellata più tonnellata meno, se invece di bruciare gasolio per produrre olio vegetale da bruciare per produrre energia lo bruciassimo per ottenere direttamente energia, ne otterremmo la stessa quantità evitando di bruciare in aggiunta anche 37.000 mila tonnellate di olio vegetale.
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18/01/2009
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