Per un nuovo modello di welfare
| LORETO - Assessori regionali sul nuovo modello di stato sociale.
"Le Regioni italiane per un patto di innovazione del welfare" è il tema della tavola rotonda che ha concluso i lavori della terza giornata della conferenza di Loreto sulle politiche sociali. Gli assessori alle Politiche sociali di cinque Regioni Marche, Umbria, Toscana,Emilia-Romagna,Campania hanno illustrato orientamenti, obiettivi e principi del nuovo modello di stato sociale e le iniziative avviate nella prima fase di applicazione della legge 328 del 2000 sui piani di zona.
Un'esperienza segnata da duri contrasti con il governo centrale, ripetutamente accusato di svuotare i contenuti della riforma e di strangolare finanziariamente le Regioni, ma alla quale le Regioni non intendono assolutamente rinunciare, pur nel rispetto della leggi dello Stato.
E allora come opporsi si è chiesta Gaia Grossi, assessore alle politiche sociali dell'Umbria a un modello di sviluppo del paese che non condividiamo ma di cui dobbiamo applicare le leggi?" Risposta: "Non cercando di ribattere colpo su colpo, ma innovando e sperimentando il modello di welfare ". In questa "logica del minor danno", le Regioni che hanno costruito una rete di servizi debbono rifuggire dalla tentazione di arroccarsi e cogliere,invece, tutte le opportunità offerte dalla legge per rafforzare una politica sociale che garantisca i meno abbienti".
"Il nostro modello di welfare ha spiegato Angelo Passaleva, assessore alle politiche sociali della Toscana ha come principio la centralità della persona umana, dal barbone che vive sotto i ponti al ricco industriale. E' un modello universalistico basato sulla collaborazione totale fra istituzioni e società che sottende lo spirito e la sostanza della legge 328 del 2000 e innova profondamente le politiche sociali".
Niente a che vedere con le ipotesi di riforma contenute nel famoso libro 'bianco', di cui, peraltro, non si parla più. Gli interventi della Regione Toscana nel settore delle politiche sociali sono volti a rispettare i principi di sussidiarietà e di solidarietà favorendo la partecipazione di tutti i soggetti .
Anche Gianluca Borghi, assessore alle politiche sociali della Regione Emilia Romagna, ha criticato i tentativi del sottosegretario al Welfare, Sestini di smantellare i contenuti della legge di riforma 328 del 2000, ritenuta ormai obsoleta, privatizzando il sociale.
"Nel silenzio generale, accade addirittura che alcune regioni vendano gli ospedali.Tutto questo in un clima pesante di ritorno al centralismo, con un governo latitante - in due anni e mezzo abbiamo avuto solo un incontro col ministro del Welfare e sordo alle richieste delle Regioni".
In precedenza, l'assessore alla sanità della Regione Marche, Augusto Melappioni, intervenendo nel dibattito, aveva sottolineato l'importanza della legge di riforma sanitaria fondata sui principi della solidarietà, della universalità e dell'equità. A distanza di 25 anni dalla legge, il rischio di tornare indietro è molto forte. Siamo contro un tipo di società in cui per accedere ai servizi conta solo la carta di credito".
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24/01/2004
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