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Dirigenza Cpa, la sede non sarà Fermo

Fermo | Il sindaco Di Ruscio contrariato dalla scelta di San Benedetto del Tronto come sede della Dirigenza unica di coordinamento dei Cpa: "il nostro territorio di nuovo penalizzato, intanto turiamoci il naso e approviamo il bilancio".

Saturnino Di Ruscio

Dal Gabinetto del sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, riceviamo e pubblichiamo il commento del primo cittadino relativo all'incontro sulla programmazione della rete scolastica svoltosi stamattina a San Benedetto del Tronto:

Si è svolta questa mattina a San Benedetto del Tronto una riunione in merito alla programmazione della rete scolastica a seguito della recente riforma, con la quale si prevede la riduzione delle Dirigenze. Secondo la normativa la Dirigenza è prevista nelle scuole che registrino la presenza di un minimo di 500 alunni fino ad un massimo di 900, salvo la deroga concessa alle Comunità montane per le quali la legge prevede un numero massimo di 500.

Vorrei far presente che ci sono nel territorio della provincia di Ascoli quattro dirigenze sottodimensionate (Folignano, Offida e due Castel di Lama) con un numero di iscritti inferiore a 500 la cui soppressione, però, è stata sospesa dalla Regione Marche su richiesta della stessa Provincia. L’accordo era che, stante la mancata soppressione delle Dirigenze nella provincia di Ascoli, a Fermo, capoluogo della nuova Provincia, sarebbe stata istituita la Dirigenza Unica a coordinamento delle altre dei centri Cpa (Centro Interprovinciale per l’Istruzione degli Adulti). Attualmente tre sono i centri di cui sopra nella Provincia di Ascoli Piceno (Ascoli, San Benedetto del Tronto e Fermo), tutti facenti capo a Dirigenze Scolastiche.

La richiesta di sede di Fermo era motivata dal fatto che la città non solo ha a disposizione locali idonei (ex convitto Montani) ma ha anche esigenze specifiche essendo zona calzaturiera e avendo rilevanti presenze straniere. Nella riunione odierna inizialmente è scaturita la proposta di una Dirigenza Cpa per ogni provincia da inoltrare alla Regione (richiesta quasi sicuramente senza successo) poi si è passati al voto ed è stata scelta quale sede San Benedetto del Tronto. La Provincia di Ascoli ha già quattro dirigenze sottodimensionate ed ora se ne aggiungerebbe una nuova mentre questo territorio risulterebbe ancora una volta penalizzato e non rispettati gli accordi iniziali.

Il mio disappunto sarà manifestato nelle preposte sedi istituzionali e chiederò il supporto a tal fine a tutte le forze politiche. Colgo l’occasione per ricordare che sabato 31 gennaio alle ore 9.30 presso la Sala consiliare di Palazzo San Filippo – Ascoli – si svolgerà il Consiglio provinciale durante il quale l’Amministrazione provinciale dovrà approvare il bilancio per dare attuazione alle deliberazioni con le quali si è provveduto alla divisione del patrimonio. L’obiettivo principale è di procedere velocemente affinché questa divisione, seppur non condividendone le modalità di ripartizione del patrimonio e del personale, si concluda sì da arrivare quanto prima per consentire alla nuova provincia di partire. Pertanto il mio consiglio, che può essere condiviso o meno, è quello di ‘turarsi il naso’ e sostenere il documento contabile.

29/01/2009





        
  



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