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Mario Narcisi: l’orgoglio delle radici

San Benedetto del Tronto | Liberare la città da clientelismi e giochi di potere, perché San Benedetto torni ai sambenedettesi.

di Martina Oddi

Mario Narcisi

Perché scende in campo?
Quando ho presentato il progetto CLC "COLORIAMO LA CITTA' " nella conferenza stampa del 10.12. 2010 ho già espresso il mio pensiero che sintetizzo : "perché sono orgoglioso di essere un sanbenedettese e perché sono stanco di vedere la mia città barattata per clientelismo politico dalla attuale amministrazione". La mia iniziativa ha raccolto il consenso di quella parte della cittadinanza che vuole liberarsi da un sistema partitico che non rispecchia i valori e non persegue gli obiettivi della cosa pubblica e del bene comune. Il prestigio e la dignità di una città come San Benedetto vanno rilanciati con la nostra cultura e le nostre tradizioni per ottenere il giusto apprezzamento che ci spetta in ambito provinciale e regionale.
Scendo in campo, ma ormai posso affermare "scendiamo" in campo, per ridare la città ai cittadini, il porto agli operatori della pesca, il rilancio del turismo agli imprenditori del settore.

Quali saranno i punti salienti del programma  e con quali alleati pensa di realizzarlo?
Prima dell' elenco, un impegno: rispettare gli accordi di programma e il mandato elettorale che i cittadini vorranno affidarci con il loro voto. Il non aver rispettato questo impegno è stato il motivo basilare del mio dissenso e delle mie battaglie all'interno della attuale amministrazione. L'attuale situazione economica, i tagli del governo centrale non permetteranno di attuare programmi faraonici, ma sono convinto che un importante aiuto potrà essere fornito da una classe dirigente capace di amministrare con alto senso civico nell'interesse prioritario del cittadini: è questo tipo di dirigenti che intendo portare a governare.

Tutto nella completa visibilità al cittadino: sarà istituito l'Assessore alla Trasparenza. E' mia intenzione realizzare il programma secondo una scala di priorità e con tempi certi di realizzazione iniziando a lavorare all'inizio del mandato e non solo alla fine per scopi elettorali : prima delle prossime elezioni assisteremo ad un turbinio di opere e di iniziative per una domanda spontanea "dov'è stata l'amministrazione nei cinque anni passati?"

Nel programma: un P.R.G. nuovo che tenga conto delle esigenze della città (vivibilità, viabilità, turismo, occupazione, scuola, sanità), dei problemi dei cittadini ed in particolare delle classi più deboli. No alla cementificazione della città. Proponiamo la riqualificazione e valorizzazione del Paese Alto, riqualificazione dell'area Centro (marciapiedi, asfalti, adeguata illuminazione di viuzze e piazze), la realizzazione della bretella collinare e asse attrezzato, copertura del torrente Albula, sistemazione area Porto e terzo braccio, riqualificazione del lungomare nord.

Un valido aiuto finanziario potrà venire anche dalla lotta all'evasione fiscale. Questo programma è aperto al contributo delle altre forze politiche, e con questo rispondo alla sua seconda domanda, e liste civiche con le quali sto lavorando per creare un nuovo polo del buon governo. Omogeneità di intenti sono stati trovati con UDC e FLI e con loro cercherò di aggregare altri movimenti e liste che si ritroveranno in un programma comune e di questi incontri è stato dato ampio risalto dalla stampa.

Di certo non vogliamo essere i "terzo" polo ma un "nuovo" polo che non progetta CONTRO gli altri poli ma PER un nuovo modo di intendere la politica. Sicuramente cercherò di essere il garante del programma e dei propositi sopra esposti. Per questo progetto c'è bisogno delle forze migliori della città superando divisioni ideologiche e politiche. Un invito particolare ai giovani, e San Benedetto ha giovani di ottime qualità, perché si impegnino per la creazione di una nuova generazione di amministratori al servizio della città.

Uno sguardo alla San Benedetto del futuro, tra Porto e Sentina, cosa vede?
Il futuro di una città è il PRG che di sicuro non viene disegnato con accordi di programma o con interventi improvvisati o a fine mandato. Il PRG è un tema molto rilevante e non può essere esaurito in una intervista. Comunque caratteristica essenziale dovrà essere quella di migliorare la qualità della vita della città. In questa ottica il nuovo PRG dovrà essere integrato con il territorio circostante in armonia con le città confinanti. Ed ecco la necessità della bretella collinare, la difesa del verde esistente, ed ecco il no alla cementificazione della maxivariante senza una visione progettuale del futuro della città.

I nostri nonni ci hanno lasciato un bel lungomare, una pineta, e quant'altro ha reso bella la nostra città. Con il nuovo PRG dobbiamo pensare a che tipo di città vogliamo lasciare ai nostri figli. Occorrono interventi di progetto per il futuro che tengano conto delle ricchezze della nostra città: il porto ed il turismo. Per il porto occorre una integrazione stretta con il centro cittadino per farne una meta appetibile. Occorre rilanciare la sua parte commerciale, cantieristica, ed il settore della pesca con iniziative mirate.

La Sentina va valorizzata all'interno di un piano di rilancio del turismo insieme all'istituendo Parco Marino con tutto ciò che ruota intorno in chiave di istruzione, ricerca, cultura.

Come evolverà lo scenario politico nazionale?
Il mio è un osservatorio che è distante dalla politica nazionale anche se ne deve poi subire le conseguenze per i tagli dei trasferimenti. Con la formazione del nuovo polo si anticipa la formazione che forse si creerà a livello nazionale con UDC-FLI- API, ma intendo dare alla città non una formazione politica ma una nuova classe dirigente che non lavori per interessi dei partiti, ma per la città e per il suo futuro. Alla nostra amministrazione comunale non dobbiamo chiedere di far politica o di difendere interessi politici ma dobbiamo esigere che amministri nell'interesse della città attuale e di quella che verrà.

Una crisi economica che sembra ancora lunga, un'idea per uscirne?
L'ultimo rilevamento ISTAT comunica il tasso di disoccupazione pari a 8,7%. E' aumentato soprattutto quella giovanile che si attesta a 28,9%. La crisi occupazionale che ha colpito i comuni vicini con la chiusura di molte aziende ha colpito anche nostri concittadini ed ha avuto riflessi in settori vitali come il commercio con la diminuzione dei consumi. Nell'anno che è iniziato sentiremo gli effetti dell'ultima finanziaria con il taglio delle risorse e con l'incertezza delle risorse alternative promesse dal governo centrale. Una amministrazione comunale non ha i mezzi per uscire da una crisi nazionale/europea, ma ha la potenzialità di attenuarne gli effetti con una amministrazione efficiente , riduzione dei costi della stessa amministrazione, lotta all'evasione fiscale, sviluppo delle risorse disponibili come la pesca ed il turismo con riflessi positivi sull'occupazione.

Ecco perché c'è bisogno di un riformismo più deciso per difendere la famiglia, la salute, proteggere il territorio, per lottare più efficacemente contro l'evasione fiscale, per il futuro dei nostri giovani. E' necessario guardare con attenzione al disagio dei giovani della nostra città e alle esigenze dei nostri anziani. Per i giovani, collaborare con le strutture di volontariato, con le parrocchie, con i centri di recupero, e con quanti intendano proporre iniziative per rendere la città un polo di attrazione della gioventù con la decisa lotta alla droga e alla delinquenza giovanile. Per gli anziani, potenziare l'assistenza domiciliare e residenze per non autosufficienti. Quindi se non si può combattere la crisi, se ne possono attenuare gli effetti negativi e prepararsi alla ripresa economica.

Condivido il messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto a fine anno. La classe politica ha bisogno di un salto di qualità, basta con i discorsi rassicuranti, bisogna rimboccarsi le maniche, investire sui giovani o la democrazia finisce in scacco. Con l'impegno di tutti, occorre dare loro delle opportunità.

 

09/01/2011





        
  



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