“Non ho nulla da nascondere e sono convinto di quello che ho fatto nell’interesse della collettività”. Ha scelto di indire una conferenza stampa – gremita per l’occasione di giornalisti e buona parte dei ‘suoi’ – Saturnino Di Ruscio per rendere pubblica la notizia di citazione diretta a giudizio ricevuta dal Comune da parte della Procura della Repubblica di Fermo. Presunto abuso edilizio è il reato notificato su richiesta del pm Antonio Bartolozzi.

Torna dunque a far parlare di sé il deposito di sabbia di Marina Palmense. Proprio in concomitanza con l’inizio dei lavori di prelievo avviati oggi, come comunicato dallo stesso Di Ruscio. Negli ultiimi mesi quel quadrato recintato pieno di sabbia prelevata dai fondali e destinata al ripascimento dei litorali regionali è stato più volte oggetto di accese dispute.

In base al contratto stipulato dal Comune, infatti, nelle casse municipali dovrebbero entrare complessivamente 600mila euro, parte dei quali destinati alla realizzazione di modifiche alla viabilità nelle zone di confine con la ferrovia. Ma associazioni ambientaliste prima e consistenti parti dell’opposizione poi hanno aspramente criticato l’operato dell’Amministrazione, insistendo soprattutto sullo stato di abbandono del deposito, che in base al contratto avrebbe dovuto essere rimosso entro gennaio.

Secondo il primo cittadino, il Comune, mettendo a disposizione la zona di deposito, non ha fatto altro che aiutare la Regione nel programma di ripascimento dei litorali, che è parte integrante del Piano triennale delle Opere pubbliche approvato dalla Regione.

Di Ruscio si dice sicuro che in sede dibattimentale – il prossimo 1° dicembre si terrà l’udienza di comparizione – ogni cosa verrà chiarita ed incalza ironico: “Se c’è un’accusa da muovermi è quella di aver messo in tasca al Comune di Fermo 600mila euro e non certo per interesse personale”.