Il Presidente della Regione Gian Mario Spacca al convegno sulla "Giornata della memoria"
Ascoli Piceno | Una società più virtuosa, più mite, più giusta, fondata sulla Costituzione repubblicana, una società che fa della pace e della Democrazia il proprio valore, queste le parole del Presidente Spacca nel ricordare il tragico avvenimento della "Shoah'".
Gian mario Spacca Presidente Regione Marche
"Un'occasione per ricordare insieme l'orrore dei tragici avvenimenti di un periodo
storico che non possiamo dimenticare, ma anche un momento per riaffermare insieme l'impegno affinché quegli orrori non abbiano più a ripetersi". Così Gian Mario Spacca, presidente della Giunta regionale, al convegno di Ascoli sulla "Giornata della memoria".
Un messaggio forte da trasmettere soprattutto ai giovani nella consapevolezza - ha aggiunto - che la memoria sia "il filo conduttore che lega le enerazioni, traccia un percorso nella coscienza comune, insegna a ripudiare 'indifferenza e ogni forma di estremismo, per costruire una società basata sul ispetto della dignità umana".
E proprio dalla capacità di conservare la memoria ello sterminio del popolo ebraico è nata - ha sottolineato Spacca - una società iù virtuosa, più mite, più giusta, fondata sulla Costituzione repubblicana; una ocietà che fa della pace e della Democrazia il proprio valore: il fondamento orale del patto per la nascita di un sistema di convivenza in cui tutti possano iconoscersi e identificarsi".
"La Regione Marche ha istituito la "Giornata delle memoria" con legge n.9 del 18
giugno 2002, ma l'impegno di 'ricordare la Shoah', non risponde - ha precisato - a
un obbligo di legge ma a una matura sensibilità per la promozione dei diritti umani
e per la costruzione di una cultura della solidarietà e della pace". Valori che
nella nostra regione sono storicamente vissuti come "patrimonio comune di una gente spitale, che sa rispettare e accogliere 'gli altri', a prescindere dalla razza,
dalla religione o dal pensiero politico".
"Le Marche - ha ribadito - sono da sempre protagonista di questo processo di pace,
di giustizia, di libertà, di apertura al mondo e che, attraverso l'assunzione di
responsabilità comuni, l'esercizio dei diritti e l'adempimento dei doveri, ha dato e
sa dare il proprio contributo per costruire una società aperta e solidale, coesa al
suo interno, forte delle sue radici e della sua cultura della memoria".
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03/02/2009
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